Assicuratore responsabile

Climate Change Lab, una storia di nuova responsabilità assicurativa

Massimo Monacelli da Generali Italia S.p.A.
Il tema del cambiamento climatico in questi ultimi mesi è uscito dalle discussioni fra esperti ed è entrato drammaticamente nella vita quotidiana di moltissimi italiani: dal sud, con gli eventi di Ischia e in costiera amalfitana, alle Marche, alla Emilia Romagna, per arrivare agli ultimi eventi in Toscana e al nord. I numeri sono pesanti, con un impatto sulla vita delle persone, la resilienza delle aziende e il nostro ruolo di assicuratori.

Si collocano in un territorio gravemente minacciato: secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) 7.423 comuni italiani, pari all’94% del numero totale, sono a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera.

A fronte di oltre 5 mld di euro spesi dallo Stato per la prevenzione di danni catastrofali da terremoti e alluvioni, queste ultime ogni anno mettono a rischio un patrimonio abitativo dal valore di 1.000 miliardi di euro con danni quantificabili per 3 miliardi.

In questo contesto, vi racconto la mia Storia di Sostenibilità. Una storia che parte nei primi mesi del 2021, io ero ancora Chief P&C Officer di Generali Italia e l’emergenza pandemica occupava i nostri pensieri. Era però chiaro che il cambiamento climatico esigeva di trovare nuove strade per fronteggiare in modo efficacie le sue manifestazioni.

Gli elementi per la nostra idea erano già tutti in campo: nel 2020 era stata avviata la collaborazione con il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici per affinare la rivisitazione e sofisticazione delle tariffe al fine di garantire la sostenibilità delle coperture legati ai rischi climatici e naturali nell’ambito Property e Motor. Avevamo già l’esperienza  rodata di gestione dell’emergenza del protocollo Qui per Voi, che mettendo su un camper personale qualificato della Compagnia, periti, fiduciari e tecnici ci permetteva di intervenire prontamente nei territori colpiti, garantendo così un rapido accertamento dei danni a cui dare seguito con risarcimenti tempestivi e l’eventuale sospensione dei pagamenti.
A questi ingredienti si è aggiunta poi l’ispirazione tratta dagli strumenti di prevenzione, sensibilizzazione e modello di gestione dei rischi  di Generali France.
Ultimo indispensabile tassello: la rapida evoluzione delle nostre competenze nei Data Analytics, che consentono una sempre maggior efficacia nel risk assessment, nella sofisticazione del pricing e nel monitoraggio del portafoglio.
Mettendo a sistema questi ed altri fattori abbiamo potuto costruire un nuovo approccio alle calamità naturali che guardasse lontano, in un orizzonte di crescenti cambiamenti climatici. Nasce così nella primavera del 2021 Climate Change Lab.

Di cosa si tratta? Di un laboratorio di soluzioni per una nuova gestione del rischio da calamità naturali, come dice il suo nome. Ma anche di una struttura che sperimenta e promuove un’intensa attività cross-funzionale.

 L’idea è che per contenere gli impatti del cambiamento climatico si debba intervenire su tutta la catena del valore. Monitoraggio dei rischi e informazione su corretti comportamenti, e qui è fondamentale un impegno comune fra pubblico e privato. Diffusione di una cultura della prevenzione che aiuti a colmare il gap assicurativo di famiglie e imprese, e questo è un obiettivo strettamente connesso al nostro business. Creazione di nuove soluzioni assicurative ritagliate sui nuovi impatti ambientali, sia nelle coperture che nel pricing, e qui gli Advanced Analytics sono appunto di capitale importanza.

Come è facile capire l’approccio di Climate Change Lab mette in pratica la nostra strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth ponendo la sostenibilità nel cuore del business,

per fare di Generali il protagonista di una nuova cultura assicurativa che leghi prodotti, comportamenti individuali e collettivi, prospettiva di lungo periodo.

Mentre sto scrivendo ho qui davanti l’ultimo report prodotto: è di metà ottobre ed analizza l’impatto dell’alluvione di maggio in Emilia Romagna e delle grandinate di fine luglio in Lombardia. Credo sia un buon modo per capire come lavora Climate Chage Lab.

Viene analizzato il contesto meteorologico; fatto un computo degli effetti dannosi sui territori; calcolato l’impatto economico sul nostro business e valutati gli andamenti tecnici; infine vengono analizzati alcuni “casi peritali” particolarmente significativi, che mettono a fuoco le criticità.

Da questo lavoro di analisi ricaviamo utilissimi punti di attenzione che ci suggeriscono come intervenire su tutta la catena del valore: come incrementare una cultura della sicurezza per la comunità e i territori, in collaborazione con le istituzioni; come stimolare la propensione ad assicurarsi, coinvolgendo rete e clienti; come progettare prodotti che rispondano alle nuove tipologie di rischio catastrofale, garantendo così la crescita sostenibile del nostro business.

Il cambiamento climatico è l’orizzonte che tutti abbiamo davanti, come assicuratori e come persone. Sapere che l’azienda nella quale lavoriamo è impegnata in questa sfida credo sia un motivo in più per sentirci parte attiva in questa trasformazione. Anche con i nostri comportamenti individuali.

Massimo Monacelli
General Manager Generali Italia

Climate Change Lab, una storia di nuova responsabilità assicurativa

Il tema del cambiamento climatico in questi ultimi mesi è uscito dalle discussioni fra esperti ed è entrato drammaticamente nella vita quotidiana di moltissimi italiani: dal sud, con gli eventi di Ischia e in costiera amalfitana, alle Marche, alla Emilia Romagna, per arrivare agli ultimi eventi in Toscana e al nord. I numeri sono pesanti, con un impatto sulla vita delle persone, la resilienza delle aziende e il nostro ruolo di assicuratori.

Si collocano in un territorio gravemente minacciato: secondo l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale) 7.423 comuni italiani, pari all’94% del numero totale, sono a rischio frane, alluvioni ed erosione costiera.

A fronte di oltre 5 mld di euro spesi dallo Stato per la prevenzione di danni catastrofali da terremoti e alluvioni, queste ultime ogni anno mettono a rischio un patrimonio abitativo dal valore di 1.000 miliardi di euro con danni quantificabili per 3 miliardi.

In questo contesto, vi racconto la mia Storia di Sostenibilità. Una storia che parte nei primi mesi del 2021, io ero ancora Chief P&C Officer di Generali Italia e l’emergenza pandemica occupava i nostri pensieri. Era però chiaro che il cambiamento climatico esigeva di trovare nuove strade per fronteggiare in modo efficacie le sue manifestazioni.

Gli elementi per la nostra idea erano già tutti in campo: nel 2020 era stata avviata la collaborazione con il Centro Euro Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici per affinare la rivisitazione e sofisticazione delle tariffe al fine di garantire la sostenibilità delle coperture legati ai rischi climatici e naturali nell’ambito Property e Motor. Avevamo già l’esperienza  rodata di gestione dell’emergenza del protocollo Qui per Voi, che mettendo su un camper personale qualificato della Compagnia, periti, fiduciari e tecnici ci permetteva di intervenire prontamente nei territori colpiti, garantendo così un rapido accertamento dei danni a cui dare seguito con risarcimenti tempestivi e l’eventuale sospensione dei pagamenti.
A questi ingredienti si è aggiunta poi l’ispirazione tratta dagli strumenti di prevenzione, sensibilizzazione e modello di gestione dei rischi  di Generali France.
Ultimo indispensabile tassello: la rapida evoluzione delle nostre competenze nei Data Analytics, che consentono una sempre maggior efficacia nel risk assessment, nella sofisticazione del pricing e nel monitoraggio del portafoglio.
Mettendo a sistema questi ed altri fattori abbiamo potuto costruire un nuovo approccio alle calamità naturali che guardasse lontano, in un orizzonte di crescenti cambiamenti climatici. Nasce così nella primavera del 2021 Climate Change Lab.

Di cosa si tratta? Di un laboratorio di soluzioni per una nuova gestione del rischio da calamità naturali, come dice il suo nome. Ma anche di una struttura che sperimenta e promuove un’intensa attività cross-funzionale.

 L’idea è che per contenere gli impatti del cambiamento climatico si debba intervenire su tutta la catena del valore. Monitoraggio dei rischi e informazione su corretti comportamenti, e qui è fondamentale un impegno comune fra pubblico e privato. Diffusione di una cultura della prevenzione che aiuti a colmare il gap assicurativo di famiglie e imprese, e questo è un obiettivo strettamente connesso al nostro business. Creazione di nuove soluzioni assicurative ritagliate sui nuovi impatti ambientali, sia nelle coperture che nel pricing, e qui gli Advanced Analytics sono appunto di capitale importanza.

Come è facile capire l’approccio di Climate Change Lab mette in pratica la nostra strategia Lifetime Partner 24: Driving Growth ponendo la sostenibilità nel cuore del business,

per fare di Generali il protagonista di una nuova cultura assicurativa che leghi prodotti, comportamenti individuali e collettivi, prospettiva di lungo periodo.

Mentre sto scrivendo ho qui davanti l’ultimo report prodotto: è di metà ottobre ed analizza l’impatto dell’alluvione di maggio in Emilia Romagna e delle grandinate di fine luglio in Lombardia. Credo sia un buon modo per capire come lavora Climate Chage Lab.

Viene analizzato il contesto meteorologico; fatto un computo degli effetti dannosi sui territori; calcolato l’impatto economico sul nostro business e valutati gli andamenti tecnici; infine vengono analizzati alcuni “casi peritali” particolarmente significativi, che mettono a fuoco le criticità.

Da questo lavoro di analisi ricaviamo utilissimi punti di attenzione che ci suggeriscono come intervenire su tutta la catena del valore: come incrementare una cultura della sicurezza per la comunità e i territori, in collaborazione con le istituzioni; come stimolare la propensione ad assicurarsi, coinvolgendo rete e clienti; come progettare prodotti che rispondano alle nuove tipologie di rischio catastrofale, garantendo così la crescita sostenibile del nostro business.

Il cambiamento climatico è l’orizzonte che tutti abbiamo davanti, come assicuratori e come persone. Sapere che l’azienda nella quale lavoriamo è impegnata in questa sfida credo sia un motivo in più per sentirci parte attiva in questa trasformazione. Anche con i nostri comportamenti individuali.

Massimo Monacelli
General Manager Generali Italia