Riscaldamento climatico e malattie infettive Approfondimento climate change e salute – Generali

In stretta collaborazione con un gruppo di esperti, Generali, partner ufficiale di COP21, sottolinea i legami esistenti tra il clima e la salute in occasione del summit di Parigi.

Come compagnia assicurativa, il Gruppo Generali è interessato per vari motivi al cambiamento climatico (cicloni, bufere, precipitazioni, siccità, ondate di caldo, ecc.) e agli impatti che esso produce su di noi e sui nostri clienti e si preoccupa di capire in che modo questi nuovi rischi debbano essere presi in considerazione. Il rischio di danno ambientale continuerà a crescere e gli effetti sulla salute potrebbero essere significativi. Tuttavia abbiamo a disposizione forti leve per sostenere politiche di attenuazione e adattamento al cambiamento climatico, sia orientando le nostre politiche di gestione delle risorse sia incoraggiando i nostri clienti a tenere un comportamento più responsabile. Ecco il motivo del nostro impegno in veste di partner ufficiale di COP21” spiega Hélène N’Diaye, Technical Risks Director, Generali France.

2015: L’ANNO PIÙ CALDO DI SEMPRE

Il programma Copernicus fornirà una vasta panoramica sulle condizioni ambientali del mondo e sarà in grado di prevedere in anticipo i cambiamenti futuri, su scale temporali che variano da pochi giorni a parecchi decenni.
I dati più recenti presentati lo scorso 3 dicembre da Vincent Peuch, Direttore del Servizio “Atmosfera” di Copernicus presso il Centro europeo per le previsioni meteorologiche a medio termine (European Centre for Medium Term Weather Forecasting, ECMWF), durante la conferenza organizzata da Generali a Le Bourget mostrano che:

• La temperatura media calcolata negli ultimi 12 mesi (da novembre 2014 a ottobre 2015) è risultata essere la più alta mai registrata fino a oggi, superando di ben 0,38°C la media annuale calcolata nel periodo 1981-2010.
•  La temperatura mondiale nel mese di ottobre 2015 è stata di 0,64°C più alta della media di tutti i mesi di ottobre compresi nel periodo 1981-2010.
•  In un secolo la temperatura media globale è aumentata di circa 1 °C.
•  Il 2015 sarà con ogni probabilità l’anno più caldo mai registrato dall’era pre-industriale a oggi!

 

Temperatura media del periodo compreso tra novembre 2014 e ottobre 2015, confrontata con il periodo 1981-2010 da Copernicus, Unione Europea ed ECMWF:

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EFFETTI SULLE MALATTIE INFETTIVE?

3 domande a Robert Barouki,
Membro di INSERM e Professore all’Università Descartes di Parigi

Qual è il collegamento tra il riscaldamento climatico e le malattie infettive?
Questo cambiamento del clima globale sta causando un aumento della frequenza e della gravità di eventi estremi (come ad esempio piogge smodate, siccità e ondate di caldo) con conseguente insorgenza di due tipi di malattie infettive:
- malattie batteriche portate dall’acqua come il colera o parassiti che causano schistosomiasi o fascioliasi (malattia cronica causata da vermi parassiti) o malattie portate da protozoi come l’amebiasi. Le alluvioni sono responsabili dell’aumento di proliferazione e di infezioni così come lo è la temperature dell’acqua.
- Vettori o malattie infettive come la chikungunya, la febbre dengue, la malaria, la malattia di Lyme (trasmessa dalle zecche), ecc.

Esistono prove che certe malattie si stiano già diffondendo in zone finora non interessate come risultato del cambiamento climatico?
Sì, il nostro clima ad esempio ha una forte influenza sulla malaria (o paludismo). Secondo l’OMS questa malattia uccide quasi 800.000 persone all’anno in Africa. In Africa si osserva una diffusione delle zanzare che trasmettono la malattia (anofele) verso zone di altitudine maggiore (nell’Africa orientale e meridionale).
Si è inoltre assistito all’impressionante avanzata della febbre dengue. In 50 anni il numero di casi si è moltiplicato per 30 secondo l’OMS. La febbre dengue, che per molto tempo è rimasta limitata solo all’Asia sud-orientale, si è diffusa per tutto l’Oceano Indiano, nel Pacifico meridionale, nelle Indie Occidentali e nell’America Latina. Tra le cause è annoverata anche la diffusione delle zanzare Aedes, un’altra conseguenza del riscaldamento climatico.

In Europa o addirittura in Francia sono stati osservati casi di questo tipo?
La zanzara tigre ha raggiunto zone dell’Europa meridionale (Italia e il sud della Francia) rendendo necessari il controllo e la sensibilizzazione della popolazione.
Una mini-epidemia di febbre dengue e di chikungunya è stata riscontrata in Italia nel
2007, mentre qualche caso endogeno è stato osservato nel sud della Francia. Un episodio importante di chikungunya è stato riscontrato anche sull’isola Riunione (nel 2005) e nelle Antille francesi (2013/2014).

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L’impatto dell’aumento della temperatura sulle epidemie di malaria in tutto il mondo

A un primo sguardo è difficile confrontare gli effetti dell’aumento della temperatura nel periodo 2000-2010 a livello globale, sebbene sia possibile osservare una correlazione tra le zone più calde e quelle in cui i casi di malaria sono più numerosi. Pertanto ci concentriamo sui singoli paesi per analizzare gli sviluppi a livello globale.

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