Navigare in un mondo turbolento
Nelle emergenze sociali e climatiche, il ruolo delle assicurazioni diventa centrale grazie alle risposte tempestive e personalizzate nella fase di risarcimento del danno
Viviamo in un’epoca di mutamenti geostrategici, ambientali, tecnologici e demografici, caratterizzati da un ritmo e da una portata raramente riscontrati prima. Il Global Risks Report 2024, curato dal World Economic Forum, ha intervistato 1.500 esperti a livello mondiale provenienti dal settore accademico, imprenditoriale, governativo, della comunità internazionale e della società civile sui rischi attuali e futuri che interessano le loro organizzazioni. Un’analisi che mostra un quadro di sfide complesse e interconnesse, partendo dai conflitti fino alle crisi ambientali e agli squilibri sociali. Queste minacce si collocano in un contesto di rapida evoluzione tecnologica e di incertezza economica che le persone devono affrontare in ogni regione del mondo.
Il rapporto di quest’anno individua la preoccupazione per la disinformazione come il rischio principale per i prossimi due anni, seguito dalle condizioni meteorologiche estreme e dalla polarizzazione della società, mentre, in una prospettiva decennale, i rischi ambientali e legati al clima dominano la graduatoria. A uno sguardo più attento appare chiaro come il rischio possa propagarsi a cascata attraverso i diversi settori e sistemi: le inondazioni possono innescare danni lungo le catene di approvvigionamento, la perdita di biodiversità può ostacolare lo sviluppo di nuovi farmaci e la recessione economica può portare a una polarizzazione sociale in grado di provocare un ritardo nell’elaborazione di politiche e regolamenti volti a ridurre gli impatti ambientali. Queste complesse interdipendenze creano instabilità e condizioni problematiche per i responsabili politici, per le imprese e per la società nel suo complesso. Anziché soluzioni rapide, sono necessarie soluzioni integrate che affrontino le cause e non solo i sintomi.
CHE COSA DICE IL GLOBAL RISK REPORT 2024
Essere all’oscuro di quanto sta accadendo è un rischio
più pericoloso degli stessi eventi estremi
Affrontare insieme le sfide economiche, sociali e ambientali
Lo sforzo di trovare un equilibrio tra aspetti economici, sociali e ambientali è un tema tutt’altro che nuovo. È al centro del concetto di sviluppo sostenibile, emerso negli anni Ottanta come paradigma orientato a un processo decisionale responsabile e lungimirante. Nel 1983 le Nazioni Unite hanno istituito una commissione per esaminare gli indicatori ambientali globali dello sviluppo da una prospettiva economica, sociale e politica. Questo ha dato vita al Rapporto della Commissione Brundtland del 1987, che ha stabilito il concetto di sostenibilità come processo di elaborazione delle politiche nel rapporto simbiotico tra crescita economica, equità sociale e integrità ambientale. Da allora il discorso sulla sostenibilità ha preso forma. Il suo obiettivo centrale è quello di ridurre i compromessi e aumentare i benefici comuni tra un’economia forte, una società equa e un ambiente sano.
In tutto il mondo un numero crescente di settori sta diventando consapevole del fatto che una strategia che affronta le sfide sociali, ambientali ed economiche può aumentare la fidelizzazione dei clienti, attrarre talenti e fornire un vantaggio competitivo. Tuttavia, l’incertezza politica sulle normative e una scarsa chiarezza in termini di domanda da parte dei consumatori e degli investitori devono essere affrontati con attenzione. Un’ulteriore sfida è rappresentata dal fenomeno del greenwashing, che vede le aziende esasperare o dichiarare falsamente i propri sforzi ambientali e sociali per apparire più sostenibili di quanto non siano in realtà. Questo fenomeno può generare scetticismo tra i consumatori e gli investitori, dal momento che le parti interessate richiedono trasparenza e responsabilità. È importante notare che la capacità di un’azienda di essere sostenibile dipende in larga misura dall’impegno della sua leadership nel promuovere la sostenibilità e superare i limiti aziendali che ne impediscono l’integrazione all’interno delle pratiche di business (Metcalf e Benn (2013). Il settore finanziario, all’interno del quale troviamo gli assicuratori, può svolgere un ruolo importante nel sostenere le imprese e il settore pubblico nei loro sforzi in materia di sostenibilità.
Assicurazione: il gestore del rischio della società
Il settore assicurativo svolge un ruolo cruciale nel sistema finanziario globale, gestendo oltre 30.000 miliardi di dollari di asset e fornendo un servizio di gestione del rischio essenziale per privati, aziende e governi. Storicamente, ha contribuito in modo significativo al miglioramento della sicurezza, ad esempio riducendo i rischi di incendio e migliorando la sicurezza stradale. In qualità di gestore del rischio, il settore assicurativo si trova ad affrontare sfide e opportunità derivanti dai rischi legati alla società. Pur fungendo da difesa contro le minacce, la capacità del settore di assicurare non è illimitata e comporta un costo. I sinistri sulle attività assicurate possono comportare un aumento dei prezzi e incidere sulla redditività.
Di conseguenza, gli assicuratori devono monitorare attentamente i rischi e le tendenze emergenti per affrontare preventivamente le potenziali crisi. In effetti, un ruolo fondamentale dell’assicurazione in qualità di gestore del rischio della società è quello di segnalare le situazioni di pericolo e stimolare il resto del sistema a cambiare rotta prima che le minacce diventino difficilmente gestibili. Questo rende il settore assicurativo un top player nel campo della resilienza. Il concetto di resilienza, definito come la capacità di anticipare, adattarsi e rispondere ai rischi in modo sostenibile, è diventato centrale nella missione del settore assicurativo. Identificando in modo proattivo i rischi legati a fattori ambientali, sociali e di governance, gli assicuratori possono aiutare la società a gestire le incertezze e a minimizzare gli impatti negativi. Ciò include la valutazione di minacce come il cambiamento climatico e i mutamenti normativi. Il settore assicurativo non solo protegge dalle perdite finanziarie, ma promuove anche la resilienza, incoraggiando soluzioni proattive di gestione del rischio che creano valore a lungo termine per gli stakeholder. Comprendendo questi rischi, la società può definire piani per una maggiore solidità e resilienza, come per esempio nel contesto dei rischi climatici concreti e della perdita di biodiversità.
È incoraggiante: il 90% delle imprese sta discutendo di strategie di adattamento. Con approccio olistico i manager aziendali possono aumentare la capacità di resilienza contro i rischi climatici
Dimostrare resilienza davanti ai rischi concreti del cambiamento climatico come strategia chiave di sostenibilità
Il cambiamento climatico sta avendo un impatto significativo sulla società e sulle economie di vari settori e territori, incidendo sulla vita e sui mezzi di sussistenza, sul benessere dei dipendenti, danneggiando i beni e interrompendo le operazioni e le catene di approvvigionamento. L’aumento della frequenza e dell’intensità di eventi meteorologici estremi, come incendi, bufere, inondazioni e siccità, comporta rischi sostanziali. Tra gli esempi principali ricordiamo:
- Caldo eccessivo: l’aumento delle temperature minaccia la salute dei dipendenti, compromette la qualità delle merci deperibili e danneggia le infrastrutture come l’asfalto, ostacolando i trasporti.
- Stress idrico: questo problema crescente ha un impatto sulle catene di approvvigionamento globali, in particolare nell’agricoltura, nell’industria manifatturiera e nella produzione di energia.
- Piogge intense: il maltempo può causare interruzioni di corrente e danni alle proprietà; ad esempio, le precipitazioni record dell’aprile 2024 hanno causato una perdita di 110 milioni di dollari per Emirates Airlines.
Con l’intensificarsi dei cambiamenti climatici si prevede un peggioramento di questi disagi. Il Marsh McLennan Flood Risk Index evidenzia le vulnerabilità, indicando che attualmente il 18% della capacità aeroportuale internazionale e il 26% dei flussi commerciali in uscita dai porti sono a rischio di inondazioni. Con un aumento previsto di 2°C delle temperature globali queste cifre potrebbero raddoppiare, mettendo ulteriormente a dura prova le imprese e le comunità. Di fronte a queste tendenze, l’adattabilità è fondamentale; non implica una sconfitta, ma è essenziale per affrontare responsabilmente la crisi in corso. Ignorare la necessità di adattamento complicherà i futuri sforzi di gestione del rischio. Una recente indagine di Marsh ha rilevato che la comprensione dei rischi e dei loro impatti è in crescita, ma ancora limitata: mentre molte aziende valutano oggi i rischi climatici in senso qualitativo, quasi la metà non ne quantifica efficacemente gli impatti. È incoraggiante notare che il 90% delle imprese ha iniziato a discutere strategie di adattamento al clima. Adottando un approccio olistico alla gestione del rischio - che comprende la gestione del rischio d’impresa e la gestione della catena di approvvigionamento - i leader aziendali possono sviluppare solide strategie di adattamento che aumentano la resilienza contro i rischi climatici attuali e futuri. L’assicurazione può svolgere un ruolo chiave in questo senso, coniugando il suo compito di trasferimento del rischio finanziario con la promozione della riduzione effettiva del rischio. Per evidenziare il loro ruolo nella gestione del rischio sociale, l’International Cooperative and Mutual Insurer Federation (ICMIF) e l’Ufficio delle Nazioni Unite per la riduzione del rischio di disastri (UNDRR) hanno recentemente lanciato l’ICMIF Prevention Hub. Questa piattaforma presenta diversi metodi con cui gli assicuratori possono potenziare i segnali di riduzione del rischio, illustrando oltre 60 casi di studio che vanno dalle strategie di Building Back Better in seguito a un sinistro, all’ingegneria del rischio e alla collaborazione per la condivisione dei dati sul rischio e per la sensibilizzazione sul tema. L’attuazione di queste strategie può essere impegnativa per gli assicuratori. Ma, di fronte a molteplici fattori di rischio e a trend sempre più complessi, il comparto sta sta sempre più comprendendo che la gestione del rischio deve essere rinnovata conl ’obiettivo di renderla più lungimirante e trasversale, affrontando i fattori di rischio sottostanti e inquadrandone la gestione come un’opportunità di investimento (Marsh McLennan 2023).
Gli assicuratori possono aiutare la società a ottenere i benefici comuni derivanti dalla sostenibilità: l’esempio delle soluzioni basate sulla natura
Le soluzioni basate sulla natura (NbS) rappresentano un approccio promettente per affrontare i rischi del cambiamento climatico e della perdita di biodiversità. A differenza delle tradizionali soluzioni di hard-engineering, le NbS si concentrano sull’utilizzo dei benefici intrinseci offerti dalla natura stessa. Queste soluzioni prevedono azioni per proteggere, gestire e ripristinare gli ecosistemi naturali, fornendo benefici alla società e alla biodiversità e affrontando efficacemente i rischi. Se ben implementate e gestite, le NbS non solo possono agevolare l’adattamento ai cambiamenti climatici, ma offrono anche vantaggi economici e opportunità di riduzione delle emissioni grazie ai pozzi di assorbimento del carbonio, nonché benefici sociali più ampi per le comunità locali.
Ad esempio, le infrastrutture verdi, come le zone umide e gli spazi piantumati consentono di mitigare gli impatti climatici e di alleviare la pressione sui sistemi di drenaggio. L’implementazione di reti interconnesse di zone umide su scala più ampia può migliorare ulteriormente la resilienza.
Il trasferimento del rischio può svolgere un ruolo fondamentale nella riduzione dell’impatto delle imprese sull’ambiente naturale e nella costruzione della resilienza aziendale di fronte alla perdita di biodiversità. Le soluzioni assicurative esistenti, come la responsabilità civile per danni all’ambiente (EIL), l’assicurazione per amministratori e dirigenti (D&O) e l’assicurazione per interruzione dell’attività (BI), vengono adattate per affrontare le criticità legate all’ambiente. Si stanno inoltre esplorando soluzioni innovative, come l’assicurazione parametrica.
I progressi tecnologici nel campo del telerilevamento e della modellazione consentono ai sottoscrittori di estendere la copertura assicurativa a nuovi rischi, tra cui la perdita di biodiversità. L’assicurazione parametrica si presenta come un potente strumento per il trasferimento del rischio e per la promuovere la resilienza di fronte ai cambiamenti climatici. Se progettata correttamente, l’assicurazione parametrica offre rimborsi rapidi basati su criteri predefiniti, facilitando un rapido recupero finanziario dopo eventi meteorologici estremi. I recenti progressi nella raccolta dei dati, nel telerilevamento e nell’analisi hanno aperto la strada a soluzioni assicurative parametriche su misura, colmando le lacune lasciate dai modelli assicurativi tradizionali. Tra gli esempi vi sono le assicurazioni contro le catastrofi su base comunitaria di New York, o la copertura contro la siccità legata alle piogge per i piccoli agricoltori, o ancora l’assicurazione sul reddito da caldo estremo per le lavoratrici in India. Le soluzioni parametriche sono inoltre promettenti al fine di preservare gli ecosistemi e ridurre i prezzi assicurativi legati ai rischi climatici.
Con la crescente consapevolezza dei rischi legati all’ambiente naturale, si espande il potenziale delle soluzioni assicurative parametriche. Questi prodotti possono integrare i metodi assicurativi tradizionali fornendo una copertura aggiuntiva per le responsabilità ambientali e le interruzioni dell’attività. Tuttavia, un’implementazione efficace richiede quadri normativi di supporto, nonché l’integrazione con strategie di resilienza più ampie. Le partnership tra enti pubblici e privati svolgono un ruolo cruciale nella creazione di un mercato assicurativo privato sostenibile, che rafforzi la resilienza finanziaria e ampli le opzioni di copertura. Iniziative come il progetto pilota CBCI, che combina misure di riduzione del rischio con soluzioni parametriche, esemplificano come gli approcci integrati siano in grado di rafforzare la resilienza climatica nelle comunità vulnerabili. (Rooted in Resilience, 2023).
Si tratta di un settore ancora in fase emergente e tuttora sussistono ostacoli significativi all’adozione di soluzioni assicurative legate all’ambiente naturale, come la mancanza di dati e le difficoltà normative. Questo implica che sono necessari nuovi modelli di collaborazione e nuovi investimenti in sistemi analitici e di gestione del rischio finalizzati a promuovere l’innovazione e a sviluppare su larga scala nuove soluzioni assicurative. Iniziative come Naturance sono state concepite per aiutare a superare questi problemi: Naturance, istituita dal quadro di ricerca e innovazione dell’UE Horizon Europe, mira a valutare la fattibilità e le capacità delle strategie per affrontare le crisi climatiche e della biodiversità. Integrando il finanziamento per il rischio di catastrofi con soluzioni basate sulla natura, Naturance esplora “soluzioni assicurative e di investimento basate sulla natura”, riconoscendo il valore dei servizi ecosistemici e traducendoli in strumenti finanziari come assicurazioni, titoli legati alle polizze assicurative e obbligazioni per la resilienza.
LA SEMPLIFICAZIONE
Più scienza, meno burocrazia
Conclusione
In un mondo che si trova ad affrontare sfide senza precedenti dovute ai rischi ambientali e ai cambiamenti climatici, il ruolo dell’assicurazione nel rafforzare la resilienza e nell’affrontare tali problematiche è diventato sempre più cruciale. Il settore assicurativo, con i suoi elevati asset e la sua esperienza nella gestione del rischio, svolge un ruolo fondamentale nell’indirizzare la società verso una maggiore resilienza. È in grado di segnalare i campanelli d’allarme e di stimolare il resto del sistema a cambiare rotta prima che le minacce diventino ingestibili. Tra le sue attività vediamo infatti la valutazione di minacce come il cambiamento climatico, gli eventi meteorologici estremi e i cambiamenti normativi. Per continuare a salvaguardare la società dalle perdite finanziarie, il settore deve inoltre promuovere la resilienza incoraggiando strategie proattive di gestione del rischio, compresa l’adozione di NbS. Il settore assicurativo può svolgere un ruolo fondamentale nel sostenere l’implementazione delle NbS, adattando le soluzioni assicurative esistenti ed esplorando approcci innovativi come l’assicurazione parametrica. Queste soluzioni forniscono una copertura aggiuntiva per le responsabilità ambientali e le interruzioni dell’attività, facilitando un rapido recupero finanziario a seguito di eventi meteorologici estremi e favorendo l’adattabilità.
Mentre le imprese e la società nel suo complesso sono sempre più consapevoli dei rischi connessi ai cambiamenti climatici e al degrado ambientale, il settore assicurativo ha l’opportunità unica di guidare il processo di promozione della resilienza e dello sviluppo sostenibile. Considerando l’assicurazione come un catalizzatore del cambiamento, le imprese possono migliorare le loro strategie di gestione del rischio, creare adattamento e contribuire a un futuro più sostenibile. Grazie alla collaborazione, all’innovazione e all’impegno condiviso nell’affrontare i rischi ambientali, possiamo navigare nel mondo turbolento che abbiamo di fronte e costruire una società più resiliente e sostenibile per le generazioni a venire.
Prof. Swenja Surminski
Responsabile per il clima e la sostenibilità presso Marsh McLennan, insegna al Grantham Institute on Climate Change and the Environment della London School of Economics and Political Science (LSE).