Nell’anno del 190° anniversario della Compagnia, un progetto che accompagna alla scoperta di persone, imprese e trasformazioni che vedono il viaggio di Generali intrecciarsi con la grande Storia
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Nel 1832 le Generali prendono in affitto il palazzo delle Procuratie Vecchie a Venezia. Sotto la direzione di Marco Besso, l’edificio diventa parte del patrimonio immobiliare della Compagnia. Oggi, è stato restaurato ed è pronto a diventare la nuova sede di The Human Safety Net, la fondazione no-profit del Gruppo. Quest’ultimo episodio vuole celebrare i 190 anni delle Generali, una Compagnia fatta soprattutto di persone, i leoni e le leonesse di oggi, che vogliono costruire un futuro più giusto e sostenibile per tutti.
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Dopo la sconfitta di Napoleone, l’Italia torna ad essere una terra divisa in tanti stati piccoli e grandi. In questo contesto, Generali cerca di espandersi, sotto la guida di Masino Levi. In alcuni stati la Compagnia è ben integrata, in altri, invece, è mal vista. Ma, dopo l’Unità d’Italia, il re Vittorio Emanele II firma il decreto col quale il Gruppo ha piena facoltà di operare in tutte le province italiane.
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Dopo la caduta del muro di Berlino inizia la globalizzazione. Per governare lo sviluppo rapido delle tecnologie, Generali trasferisce la sua sede operativa a Mogliano Veneto. Gli anni ’90, sotto la presidenza di Alfonso Desiata, sono particolarmente vivaci per la Compagnia: nel 1994 nasce Genertel mentre nel 1998 viene fondata Banca Generali.
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Dopo la fine della seconda guerra mondiale, in molti paesi dell’Europa orientale si instaurano dei regimi comunisti. Generali perde così l’intero patrimonio immobiliare in quei paesi e la sua rete di succursali e agenzie. Grazie al presidente Enrico Randone, nel 1989 la Compagnia torna in Ungheria e negli anni successivi si espanderà in altri undici paesi dell’Europa orientale.
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Sulle orme di Marco Polo, Generali guarda con interesse al mercato asiatico. Nel 1975 vengono aperti a Hong Kong i primi uffici della Compagnia. Nel 1985, grazie al Presidente Eugenio Coppola di Canzano, il Gruppo apre una sede in Giappone, espandendosi in seguito in tutto il continente. Ad oggi, Generali è presente in otto paesi asiatici.
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Gli ultimi anni del 1800 sono anni di esperimenti per la Compagnia. Nel 1877, il direttore del ramo vita mette a punto con l’agente amburghese W. Lazarus, una nuova tabella attuariale chiamata L-L, più flessibile delle precedenti. Nel 1893 nasce il Bollettino, la più antica rivista aziendale italiana tuttora edita, creata per informare i dipendenti di quanto accadeva nel Gruppo durante il mese.
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Nel 1914 l’Europa vive la Belle Époque; sono anni di prosperità ma anche di equilibri precari e corse agli armamenti. Edmondo Richetti, prima direttore e poi segretario delle Generali, vede la guerra in arrivo e indica come unica soluzione la creazione di un’ Europa unita. Il suo sogno non si avvera e il 28 luglio del 1914 l’Austria dichiara guerra alla Serbia.
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Nel 2004, Generali vince il bando di riqualificazione della piazza d’armi che ospitava la Fiera Campionaria milanese. Il nuovo progetto, chiamato CityLife, è dominato dalla presenza di tre grattacieli: lo Storto, il Dritto e il Curvo. Lo Storto, progettato dall’architetto Zaha Hadid, viene ribattezzato Torre Generali, diventando la sede degli uffici milanesi della Compagnia.
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Generali partecipa all’EXPO milanese del 1881, esponendo i risultati delle sue ricerche sul rischio grandine. A quel tempo la Compagnia è guidata da Marco Besso. Sotto la sua guida, il Gruppo apre nuove basi in quattro continenti e si dota di ulteriori sedi di rappresentanza, come succede a Milano, con la costruzione di un palazzo nella piazza ellittica del Cordusio.
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Dopo la seconda guerra mondiale, Trieste e la sua provincia sono sotto il controllo degli Alleati. Il palazzo della Direzione centrale delle Generali è in parte requisito dagli inglesi; nella sua biblioteca lavora Biagio Marin, il cantore dell’isola d’oro. Scrive del giorno e della notte, del mare, dell’amore e della morte. Nel 1954 Trieste ridiventa italiana, il popolo festante si riversa in piazza Unità d’Italia, sotto un edificio della Compagnia, Palazzo Stratti.
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Nel 1907 un giovane Franz Kafka viene assunto alle Generali di Praga. La Compagnia pensa di impiegare lo scrittore nel servizio all’estero ma il lavoro lascia a Kafka poco tempo e forze per scrivere. Così, nel 1908, si dimette per motivi di salute anche se non abbandonerà mai realmente il settore: fino alla pensione lavorerà all’Istituto di assicurazione contro gli infortuni sul lavoro del regno di Boemia.
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È il 1977 quando Generali assicura il lancio del primo satellite italiano per le telecomunicazioni nello spazio. Sotto la presidenza del senatore a vita Cesare Merzagora crescono le assicurazioni aerospaziali e nel 1989 la Compagnia assicura il viaggio sullo Shuttle di Franco Malerba, il primo astronauta italiano della storia.
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Dopo 5 anni di guerra le Generali hanno perso gran parte dei loro affari. Mario Abbiate, primo ministro del lavoro dell’Italia liberale, viene nominato direttore del Gruppo. Sotto la sua presidenza, le Generali guardano all’America. Ad oggi, la Compagnia è presente negli Stati Uniti e in sei stati latinoamericani.
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Finita la guerra, Generali decide di rinnovare la sua immagine con la pubblicità. La Compagnia si rivolge a Marcello Dudovich, maestro triestino. I suoi moderni manifesti raffigurano sempre una donna bruna e sottile, la sua musa per la vita, sua moglie, la Veneziana.
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Le Assicurazioni Generali festeggiano il loro centenario, solide e forti sotto la direzione di Edgardo Morpurgo. Nel 1938, con l’emanazione delle leggi razziali, la Compagnia è vittima di una dura campagna antisemita e Morpurgo rassegna le sue dimissioni. La solidarietà di Generali verso i propri dipendenti, però, emerge anche in questa occasione e non verrà mai meno.
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Nel 1963 a Parigi, un imprenditore di Le Mans, Pierre Desnos, fonda Europ Assistance, con l’aiuto de La Concorde, compagnia francese legata a Generali. La nuova compagnia è specializzata nel fornire assistenza a chiunque si trovi in difficoltà lontano da casa, operando sia in Europa che nel resto del mondo.
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Nel 1848 viene proclamata la Repubblica di Venezia e il futuro direttore delle Generali, Isacco Pesaro Maurogonato, ne diviene Ministro delle Finanze. Per contrastare la popolare effervescenza, la Direzione di Trieste di Generali propone di ridurre il nome della Compagnia in “Assicurazioni Generali”. Nel medesimo anno, tornati al potere gli Asburgo, la Direzione Veneta sostituisce l’aquila bicipite col Leone di San Marco: non tornerà mai indietro.
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Nel 1851 le Assicurazioni Generali, sotto la spinta del segretario della Direzione veneta Daniele Francesconi, acquistano la tenuta di Ca’ Corniani. Grazie alla bonifica del territorio, nasce e prospera attorno ad essa una fiorente comunità, attiva sino ad oggi.
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Pasquale Revoltella, Direttore delle Generali, comprende la necessità di aprire una scorciatoia tra Oriente e Occidente. Nel 1859 dà, quindi, il primo colpo di piccone al futuro Canale di Suez, affermando così la visione cosmopolita della Compagnia.
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Dopo la sconfitta di Napoleone, gli austriaci tornano a Trieste. Rifioriscono così le compagnie assicurative e Giuseppe Lazzaro Morpurgo nel 1831 fonda le Assicurazioni Generali Austro-Italiche: una società rivolta agli italiani e all’impero, come dimostrano le due sedi principali di Venezia e Palazzo Carciotti, a Trieste.
Il 26 dicembre 1831 a Milano va in scena per la prima volta la Norma di Bellini. Lo stesso giorno, a Trieste, vengono fondate le Assicurazioni Generali Austro-Italiche. La Compagnia nasce decisamente sotto una buona stella, contemporaneamente a un capolavoro del melodramma italiano. Pochi anni dopo, nel 1836, è proprio la neonata società a rendere possibile con il proprio indennizzo la rinascita del Teatro La Fenice, divorato da un incendio ma subito risorto dalle proprie ceneri. Il sipario si rialza, tanto sulle scene del celebre teatro veneziano quanto sul futuro, carico di promesse, della Compagnia.
Dalla fondazione e nel corso di 190 anni Generali è cresciuta, ha attraversato e superato avvenimenti e imprevisti della storia e ha saputo rispondere ai bisogni delle famiglie, delle imprese e degli individui. Lo ha fatto precorrendo i tempi, accompagnando il progresso e le mutazioni del costume e della società, senza mai dimenticare il benessere e la sicurezza delle persone e delle comunità.
È questo il cuore di Generali 190 – Persone e Storie: venti video originali, uno per ogni decennio dal 1831 al 2021, ci accompagnano alla scoperta di persone, eventi e trasformazioni che vedono il viaggio di Generali intrecciarsi con la grande Storia. Dai primi passi compiuti nel corso dell’Ottocento, passando attraverso le convulse vicende del secolo scorso e arrivando fino ai giorni nostri, ogni video racconta un’impresa; e ogni impresa rappresenta una tappa del viaggio della Compagnia verso un futuro più sicuro e caratterizzato da una crescita sostenibile nelle sue dimensioni economiche, sociali e ambientali.