Generali presenta SME EnterPRIZE a Bruxelles per promuovere la sostenibilità nelle piccole e medie imprese europee
28 settembre 2021 - 16:30
- Lanciato in occasione del 190° anniversario di Generali, SME EnterPRIZE si pone l’obiettivo di sviluppare nuovi modelli di business e stimolare il dibattito pubblico sulla sostenibilità
- Coinvolte oltre 6.000 imprese europee, sette delle quali selezionate come “Sustainability Heroes”
- Presentato il Libro Bianco sull’approccio alla sostenibilità delle Pmi in Europa, realizzato da SDA Bocconi e promosso da Generali
Bruxelles - Generali ha presentato la prima edizione di SME EnterPRIZE, l’iniziativa dedicata alle piccole e medie imprese (Pmi) europee con l’obiettivo di incentivarle ad adottare modelli di business sostenibili e di dare visibilità, anche attraverso una piattaforma digitale, a quelle che già lo hanno fatto, stimolando il dibattito pubblico sul tema. SME EnterPRIZE è parte delle attività lanciate in occasione del 190° anniversario del Gruppo.
Alla presenza del Commissario agli Affari economici della Commissione europea, Paolo Gentiloni, del Presidente di Assicurazioni Generali, Gabriele Galateri di Genola, e del Group CEO, Philippe Donnet, sono stati presentati i “Sustainability Heroes”, le Pmi selezionate in sette Paesi europei che hanno implementato iniziative di sostenibilità di particolare rilievo nelle loro attività di business in tre aree: ambiente, welfare e senso della comunità. Durante la cerimonia è intervenuto Vincenzo Amendola, Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari europei nel governo Draghi.
Ha partecipato con un video messaggio di saluto anche la Commissaria europea per i Servizi Finanziari, Mairead McGuinness.
Obiettivo del progetto, che ha visto il coinvolgimento di rappresentanti della Commissione e del Parlamento europeo, è anche quello di promuovere la conoscenza delle istituzioni e dei programmi dell’Unione dedicati alla ripresa economica e al sostegno per le piccole e medie imprese, dal Next Generation EU alle iniziative parte dello “European Framework in Support of SMEs”.
Nel corso dei lavori sono state rese note le risultanze del Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises” (Promuovere la sostenibilità nelle piccole e medie imprese) promosso da Generali e realizzato da SDA Bocconi – School of Management Sustainability Lab.
Il Group CEO di Generali, Philippe Donnet, ha affermato: “Le piccole e medie imprese costituiscono un pilastro fondamentale dell’economia europea e uno dei driver principali per attuare la transizione sostenibile. SME EnterPRIZE è parte del piano strategico ‘Generali 2021’ ed è in linea con la nostra ambizione di promuovere una società più verde e inclusiva, in coerenza con il Green Deal Europeo e con il Next Generation EU. Oltre a valorizzare le esperienze più significative e supportare le Pmi nell’adozione di modelli di business e pratiche più sostenibili, vogliamo promuovere un confronto continuo con le istituzioni nazionali ed europee, con il mondo accademico e con altre realtà del settore privato per analizzare le barriere e le opportunità di sviluppo in un settore chiave per la crescita sostenibile dell’economia del nostro continente”.
SME EnterPRIZE, Generali promuove la cultura della sostenibilità
SME EnterPRIZE è un’iniziativa lanciata da Generali per promuovere la cultura della sostenibilità tra le Pmi europee. Ha lo scopo di ispirare le piccole e medie imprese a sviluppare modelli di business sostenibili e stimolare il dibattito pubblico sul tema della sostenibilità.
Attraverso SME EnterPRIZE Generali intende:
- supportare le Pmi nella transizione sostenibile, coerentemente con l’ambizione europea di sviluppare un’economia più “green” e inclusiva
- stimolare il dibattito pubblico sull’importanza della sostenibilità per le Pmi, promuovendo una ricerca sul tema
- presentare esempi significativi di business responsabile, ispirando piccoli e medi imprenditori a sviluppare comportamenti sostenibili in tre aree: ambiente, welfare e senso della comunità.
Il Gruppo vuole dare visibilità alle migliori pratiche messe in atto in tre categorie:
- welfare: Pmi che hanno migliorato il benessere dei dipendenti e delle loro famiglie
- ambiente: Pmi che hanno contribuito al raggiungimento di obiettivi importanti, quali il contrasto al cambiamento climatico e lo sviluppo di un’economia circolare
- senso della comunità: Pmi che hanno realizzato iniziative con un impatto positivo sul territorio e sulle comunità in cui operano.
Il Comitato Scientifico di SME EnterPRIZE è composto da dieci rappresentanti delle principali istituzioni europee, di Ong, della stampa e del mondo accademico, con esperienza sia in materia di sostenibilità sia di Pmi: Sandrine Dixson-Declève, Co-Presidente del Club di Roma, Senior Associate e membro di facoltà del Cambridge Institute for Sustainability Leadership (CISL) e Presidente dell’Expert Group sull'impatto economico e sociale dell'innovazione (Commissione europea); Bianca Dragomir, CEO di AVAESEN, Membro dello “European High-Level Roundtable Industry 2030” e European Cluster Manager 2016/18; Kirsten Dunlop, CEO di Climate-KIC; Nicolas Hazard, fondatore e CEO di INCO e Consigliere speciale della Commissione europea responsabile dell'economia sociale; Peggy Hollinger, International Business Editor per il Financial Times; Marina Kaas, Vice-Presidente di European Entrepreneurs (CEA-PME) e Vice-Presidente dell’Associazione estone delle Pmi - EVEA; Paul Rübig, Presidente di SME Connect, Membro del comitato direttivo dell'EIT, già membro del Parlamento europeo e Membro del Comitato economico e sociale europeo; Simone Tagliapietra, Senior Member di Bruegel (Brussels European and Global Economic Laboratory) e professore associato all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano; Gianmario Verona, Rettore dell’Università Bocconi; Anders Wijkman, già membro del Parlamento europeo, Presidente Onorario del Club di Roma e membro dell’Accademia Reale Svedese delle Scienze.
I “Sustainability Heroes”: le Pmi europee più sostenibili presentate a Bruxelles
Tra le oltre 6.000 Pmi partecipanti, Generali ha presentato i “Sustainability Heroes”, le imprese selezionate negli ambiti welfare, ambiente e senso della comunità, provenienti dai sette Paesi europei che hanno aderito al progetto: Italia, Germania, Francia, Spagna, Austria, Ungheria e Repubblica Ceca.
- Natura Iblea-PaniereBio (Roberto Giadone, Italia), azienda agricola con i più alti volumi produttivi biologici del Sud Italia, che ha realizzato iniziative di welfare particolarmente significative per i propri dipendenti, in particolare durante la crisi pandemica
- PlanA.Earth (Lubomila Jordanova, Germania), una piattaforma SaaS (Software as a Service) certificata che utilizza l’intelligenza artificiale e basi scientifiche per la contabilità automatizzata dell’anidride carbonica, la decarbonizzazione, la gestione la rendicontazione ESG
- Wanted Community (Christian Delachet, Jérémie Ballarin e Luc Jaubert, Francia), che mira a creare spazi inclusivi gestendo caffè-ristoranti responsabili e realizzando numerose iniziative di solidarietà
- Rioma (Jose Almedina Polonio, Spagna), azienda attiva nel settore tessile, ha dato vita a una Fondazione che opera in Spagna e Sud America a sostegno dei giovani a rischio di esclusione sociale
- Boutique Hotel Stadthalle (Michaela Reitterer, Austria), eco-hotel definito “passive house” – uno standard per l’efficienza energetica di un edificio, che riduce la sua impronta ecologica
- Virgin Oil Press Ltd. - Grapoila (Marianna Pinczés, Ungheria), che ha azzerato gli sprechi nei processi di produzione degli oli con spremitura a freddo e la cui strategia include un programma relativo all’ambiente urbano che permette alle persone residenti nelle vicinanze dell’azienda di familiarizzare con la permacoltura, una forma di agricoltura ideata per essere sostenibile e autosufficiente, senza la necessità di ricorrere a prodotti chimici
- CleverFarm (Vojtěch Malina, Repubblica Ceca), impegnata nello sviluppo di soluzioni intelligenti per gli agricoltori come sensori basati sull’IoT e strumenti di agricoltura di precisione.
Il Libro Bianco di Generali e SDA Bocconi, una guida per la transizione sostenibile delle Pmi
Il Libro Bianco “Fostering Sustainability in Small and Medium-sized Enterprises”, presentato dal Prof. Stefano Pogutz (Full Time MBA Director, SDA Bocconi School of Management), ha esaminato il rapporto tra sostenibilità e Pmi in otto Paesi europei (Austria, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Ungheria, Italia, Spagna, Svizzera) nelle tre aree fondamentali di welfare, ambiente e senso della comunità.
Lo studio ha approfondito le principali linee di azione, i benefici e i fattori che favoriscono la realizzazione di iniziative sostenibili e le barriere che ostacolano le Pmi nell'adozione di un comportamento sostenibile.
In particolare, dal Libro Bianco emerge che:
- le Pmi costituiscono la quasi totalità delle aziende presenti nell’Unione europea e in Svizzera generando oltre la metà del valore aggiunto complessivo
- i progetti strutturati di sostenibilità permettono alle piccole e medie imprese l’accesso a filiere certificate e mercati globali e a fondi e risorse dedicate
- i valori individuali e l’ambiente socio-culturale sono tra i fattori positivi che favoriscono l’adozione di iniziative sostenibili; la mancanza di risorse interne ed economiche tra quelli negativi
- esistono già iniziative e strumenti a sostegno della transizione sostenibile delle Pmi: istruzione e sviluppo di competenze, finanza sostenibile, quadro normativo, strumenti volti a sviluppare la domanda, rendicontazione e comunicazione
- è fondamentale creare un “ecosistema” in cui decisori politici, grandi aziende, sistema finanziario e mondo accademico e della ricerca possano creare partnership tra settore pubblico e privato.
Le Pmi svolgono un ruolo centrale nel sociale e nelle dinamiche comunitarie. Sono attori di primo piano nelle catene del valore europee e globali, essenziali nella svolta verso la transizione sostenibile. In termini quantitativi, rappresentano il 99,8% delle aziende presenti nell’Unione europea e in Svizzera, offrendo oltre 100 milioni di posti di lavoro, i due terzi del totale. A questi dati si accompagna un valore aggiunto complessivo di 4,3 miliardi di euro, vale a dire il 56,4% del totale in UE e in Svizzera.
L’adozione di modelli di business sostenibili offre una serie di opportunità e risorse:
- catene di approvvigionamento certificate e mercati globali. L’adozione di un approccio più strutturato sulla sostenibilità dal punto di vista sia ambientale sia sociale offre alle Pmi la possibilità di accedere alle catene di valore certificate delle grandi aziende e ai mercati globali
- fondi dedicati per la transizione sostenibile. Le risorse rese disponibili a livello nazionale e internazionale per la transizione ecologica saranno accessibili solo alle Pmi che intraprendono specifici sforzi volti a migliorare il proprio profilo di sostenibilità
- finanza sostenibile e migliori condizioni finanziarie. I fattori ESG (Environmental, Social and Governance) sono sempre più importanti, anche per quanto riguarda la concessione di credito alle imprese. È una tendenza supportata sia dalle valutazioni delle banche rispetto all'esposizione del loro portafoglio ai rischi ESG, sia dai più recenti sviluppi della regolamentazione finanziaria che incoraggiano gli istituti finanziari a introdurre variabili ESG nelle proprie politiche di valutazione
- appalti pubblici. La partecipazione delle Pmi agli appalti pubblici è aumentata negli ultimi anni: nel 2011, le Pmi detenevano il 58% di tutti gli appalti pubblici nell'UE e nello Spazio economico europeo (SEE), mentre più di recente hanno raggiunto il 65% (32% in valore).1 Con l’accresciuta importanza dei fattori ESG negli appalti pubblici, le Pmi devono essere pronte a soddisfare criteri di sostenibilità più rigorosi
- attrazione di talenti e competenze. Un migliore profilo di sostenibilità e una forte reputazione aziendale permettono di attrarre e ritenere lavoratori più qualificati e motivati
- stakeholder e partner. La condivisione di principi etici, sociali e ambientali può migliorare la capacità delle Pmi di instaurare e mantenere migliori relazioni con stakeholder e partner, garantendo così supporto e accesso a risorse e competenze.
Secondo il Libro Bianco, i principali fattori che favoriscono lo sviluppo di iniziative a favore del welfare, dell’ambiente e del senso di comunità nelle Pmi europee, sono:
- le convinzioni, i principi e i valori individuali, in particolar modo l’atteggiamento personale dei manager, la loro posizione riguardo alla sostenibilità ambientale e l’etica rappresentano elementi chiave
- la prossimità sociale e il profondo coinvolgimento nelle comunità locali, oltre il contesto lavorativo, driver di primaria importanza per le Pmi nella promozione di iniziative a favore dei dipendenti e delle comunità in cui operano
- l’ambiente socio-culturale, componente rilevante nell’intraprendere iniziative nell’ambito del welfare aziendale
- il quadro legislativo, significativo soprattutto per conseguire obiettivi di sostenibilità negli ambiti del welfare e dell’impatto ambientale
- i vantaggi organizzativi, importanti sia per la riqualificazione dei dipendenti sia per l’implementazione di investimenti finalizzati all’uso efficiente delle risorse.
I principali fattori che impediscono invece alle piccole e medie imprese di adottare un approccio strutturato e integrato in tema di sostenibilità, sono:
- la mancanza di risorse interne, fra cui competenze e abilità. Molti aspetti relativi alla sostenibilità presentano una complessità intrinseca dal punto di vista tecnico, tecnologico, amministrativo e per grado di specializzazione richiesto. Si tratta di una problematica considerata estremamente rilevante in ognuno degli otto Paesi in cui è stato condotto lo studio
- i fattori istituzionali, incluse le normative e la burocrazia. Dallo studio emergono la scarsità di sostegni governativi, l’assenza di una legislazione chiara e di uniformità nel quadro normativo, la complessità amministrativa e i costi eccessivi per le imprese
- insufficienti risorse economiche o finanziarie. Secondo l’UE, le piccole e medie imprese in Europa devono colmare un gap finanziario compreso fra i 20 e i 35 miliardi di euro per la loro transizione sostenibile
- la carenza di domanda. Quasi una Pmi europea su tre lamenta la mancanza di consapevolezza dei clienti riguardo a prodotti e servizi sostenibili, sia nell’ambito B2B sia nel B2C. Ciononostante, diversi report evidenziano una sempre maggiore attenzione dei consumatori nei confronti delle questioni sociali e ambientali, ulteriormente accresciuta durante la pandemia
- la mancanza di strumenti standardizzati a disposizione delle Pmi. Tra i 145 strumenti di gestione della sostenibilità sviluppati negli ultimi 20 anni, solo otto sono stati progettati specificatamente per le Pmi. Si tratta in particolare di strumenti per la pianificazione strategica, la valutazione e la rendicontazione integrate delle prestazioni in materia di sostenibilità e responsabilità sociale.
Per superare questi ostacoli occorrono strumenti e sostegno mirati. Per garantire alle Pmi una “transizione giusta” esistono iniziative e strumenti in grado di accelerarla che si dividono in cinque categorie:
- istruzione e sviluppo di competenze: sensibilizzazione e trasferimento di competenze per migliorare la conoscenza delle Pmi sui benefici e le opportunità legati alla sostenibilità
- finanza sostenibile: condizioni più favorevoli per le Pmi sostenibili, per facilitarne l’accesso a risorse economiche e finanziarie
- quadro normativo: norme proporzionali e semplificate per il coinvolgimento delle Pmi nella trasformazione sostenibile dell’UE
- strumenti per lo sviluppo della domanda: appalti pubblici e privati che prevedono il rispetto di criteri ESG possono favorire l’integrazione della sostenibilità nelle Pmi
- rendicontazione e comunicazione: strumenti specifici e personalizzati possono aiutare le Pmi a comunicare le iniziative dedicate alla sostenibilità che hanno già messo in atto.
Maggiori informazioni e approfondimenti sono disponibili sul sito https://it.sme-enterprize.com/.
1 European Commission (2019), Analysis of the SMEs' participation in public procurement and the measures to support it - 697/PP/GRO/IMA/18/ 1131/10226 Final report https://ec.europa.eu/docsroom/documents/42102/attachments/1/translations/en/renditions/native.