Generali inaugura a Trieste la nuova sede dell’Archivio storico di Gruppo
09 ottobre 2021 - 11:18
- Per i 190 anni l’Archivio ripercorre in 19 racconti la storia di innovazione, la capacità di reagire alle sfide, l’internazionalità e la responsabilità d'impresa del Gruppo
Trieste – Generali ha inaugurato oggi a Trieste la nuova sede dell’Archivio storico, nei rinnovati spazi di palazzo Berlam, in occasione dei 190 anni dalla fondazione della Compagnia.
Il patrimonio archivistico racconta un patrimonio unico di know how, esperienze, iniziative di business, legate ai valori di innovazione, capacità di reagire alle sfide, internazionalità e responsabilità d'impresa, che da sempre fanno parte del DNA del Gruppo Generali, tramandati nel tempo da dipendenti e agenti, consentendo alla Compagnia di diventare una realtà tra le più importanti a livello internazionale.
Oggi, in occasione delle celebrazioni per i 190 anni dalla nascita di Generali, avvenuta il 26 dicembre 1831, questo racconto è rappresentato da 19 storie realizzate dallo scrittore e attore Matteo Caccia: una storia corale che vede coinvolti diversi paesi, culture, lingue, comunità e popoli così come cosmopolita e aperta è l’impronta genetica in cui si è plasmata la storia di Generali fin dalla sua fondazione, che non a caso avvenne a Trieste, all’epoca porto franco dell’Impero austriaco, luogo di scambio di culture e contaminazioni, di fermenti, sperimentazione e innovazione.
Ne è un esempio l’invenzione del distributore automatico di polizze, che suscitò l’entusiasmo di Matilde Serao. Scrittrice più volte candidata al Nobel per la letteratura, ne parlò su “Il Mattino” di Napoli il 30 maggio 1899. Generali acquisì per prima la tecnologia di un’azienda nata da poco per installarla nelle stazioni principali e dar modo ai viaggiatori di tutelarsi contro gli infortuni quando intraprendevano uno spostamento: una garanzia di rimborso in modo automatico e istantaneo, senza bisogno di firme e complicazioni burocratiche. Introducendo nel distributore una moneta da 10 centesimi si otteneva infatti una polizza che offriva al portatore una protezione contro eventuali infortuni contratti durante il viaggio, in treno o in battello a vapore. Un distributore è oggi presente in Archivio.
Un altro esempio della ricerca e della volontà di innovare di Generali è la partecipazione ai tentativi di difesa attiva dal meteo avverso con i cannoni antigrandine, in uso già agli inizi del XX secolo. Generali contribuiva alla campagna sperimentale degli spari grandinifughi mediante il concorso nelle spese che gli assicurati avrebbero sostenuto per gli impianti, oltre che con uno sconto sui premi delle polizze sottoscritte.
È nel 1836 che per opera di Generali nacque la prima polizza italiana di assicurazione contro i danni della grandine. Questa assicurazione rientra nell’Ottocento in un settore nuovo e rischioso, per la difficoltà di stabilire tariffe e premi adeguati a causa della carenza di dati. Generali si impegna in proprio con un lavoro di raccolta dati fatto sul campo dalla propria rete agenziale – le cui testimonianze documentali assumono un valore anche artistico - che non solo rende il settore grandine meno incerto, ma fa anche progredire lo studio dei fenomeni atmosferici, con la collaborazione dal 1881 con l’Ufficio centrale di meteorologia di Roma.
Tra le tante storie c’è anche uno dei primi esempi di welfare aziendale. Tra il 1851 e il 1917 la Compagnia s’impegna in un’opera pionieristica di bonifica, sia territoriale che edilizia nel territorio di Caorle e San Stino, al confine nord-ovest della grande laguna adriatica, tra i fiumi Livenza e Tagliamento, realizzando gli argini del fiume Livenza e un sistema di fossi e canali per espellere l’acqua mediante idrovore. Un’opera di privati in largo anticipo rispetto alla politica statale in questo settore. Viene costruita l’abitazione del medico con annesso ambulatorio, l’asilo, la scuola, l’ufficio postale, la chiesa e la canonica, gli alloggi per le famiglie di mezzadri e braccianti. Nasce una nuova comunità. Una visione all’avanguardia dell’attività agricola fondata su un modello di sviluppo sostenibile che oggi si chiama Genagricola.
Tra i documenti conservati in Archivio, ci sono tra gli altri il fascicolo personale dello scrittore Franz Kafka, con la richiesta di impiego e il curriculum autografo, la documentazione di Umberto Nobile per la storica spedizione scientifica al Polo Nord, e l’assicurazione spaziale a fianco degli Stati Uniti e della Cina. E ancora, polizze antiche, album fotografici, esemplari preziosi che ricordano la partecipazione alle esposizioni universali o celebrano anniversari.
Firme prestigiose ma anche documenti meno noti, oggetti entrati nella vita quotidiana come i manifesti di Beltrame, Boccasile e Dudovich, si accompagnano a colorati pieghevoli pubblicitari stampati in diverse lingue, alle targhe incendio che ancora oggi campeggiano su case e palazzi.
Tra i più grandi archivi assicurativi, dichiarato bene culturale dal Ministero per la Cultura italiano, l’Archivio storico custodisce un racconto collettivo che intreccia la storia della società a quelle delle persone attraverso circa 65.000 unità di descrizione archivistica per circa 15 chilometri lineari di documentazione, 3.000 volumi di verbali degli organi direttivi, statuti, bilanci e libri contabili riprodotti e consultabili in formato digitale, 3.000 riproduzioni da fotografie sciolte, album fotografici e materiale a stampa d’epoca.
L’Archivio storico raccoglie la documentazione prodotta dalla Direzione Centrale di Trieste (dai verbali degli organi di vertice alla documentazione prodotta dai diversi rami e servizi) dalla fondazione alla fine del XX secolo, oltre ai fondi della Presidenza e a quelli della Direzione di Venezia e di Milano, delle Anonime Grandine e Infortuni.
I documenti custoditi prendono vita nelle ricerche e nelle visite guidate, con uno storytelling che fonde i valori identitari di Generali con la forza storica della sua tradizione.
Approfondimenti: https://heritage.generali.com/
Immagini: https://generali.egnyte.com/fl/tqQEiNYVC8
L’Archivio organizza su prenotazione, per tutti gli interessati, visite guidate nel rispetto delle vigenti norme anti-Covid 19 contattando archiviostoricogenerali@generali.com
Crediti allestimento Archivio Storico: Accurat, Acrobatik, Artgroup, Matteo Caccia, Comunicarte, Fluido.it digital experiences, GPA - Gabriele Pitacco – Architetto e Nicole Leghissa, falegnameria Burelli.