“Gioco di squadra” contro il virus. L’India “chiude” il Paese
l governo indiano ha deciso misure drastiche per contenere l'espandersi del virus in un Paese che ospita oltre 1 miliardo e 300 milioni di persone e dove, secondo i dati nel ministero della Sanità indiano (https://www.mohfw.gov.in/) i passeggeri in entrata finora visitati negli scali del Paese sono stati oltre un milione e mezzo e dove i casi di Covid-19 sono ancora pochi ma in crescita. La lettera del ministero dell’Interno indiano (https://www.mohfw.gov.in/pdf/Doletter_secretary.pdf), che porta la data del 24 marzo 2020, dà conto di un ordine della National Disaster Managment Authority diretto a tutte le autorità della federazione che impone di ”prendere misure di blocco per impedire la diffusione del Covid-19”. In termini numerici, dopo la Cina, si tratta della misura di total lockdown che interessa il maggior numero di persone in una nazione. La misura dovrebbe durare sino al 21 aprile. Le foto e i video delle strade deserte del popolosissimo Paese sono forse tra le immagini più simboliche di quanto avviene in molte città del mondo.
Stando agli ultimi dati diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, i casi certificati poco prima della mezzanotte del 24 marzo, erano 375.498 in 196 Paesi o territori cui andavano aggiunti 16.362 decessi. In molti Paesi si prendono misure di diverso genere per reagire: se l’India, come abbiamo visto, impone una sorta di coprifuoco, negli Stati Uniti, in accordo con la Casa Bianca, una luce verde bypartisan è arrivata dal Senato per lo sblocco di una misura radicale da due trilioni di dollari per aiutare i lavoratori, le imprese e il sistema sanitario nazionale.
Fortunatamente non mancano altri gesti di solidarietà. Ad esempio quello promosso dalla Fifa, l'organo di governo internazionale del calcio, e dall'Organizzazione mondiale della sanità che hanno lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione (https://www.who.int/news-room/detail/23-03-2020-pass-the-message-five-steps-to-kicking-out-coronavirus) guidata da calciatori di fama mondiale. Invita tutto il mondo a seguire cinque passaggi chiave per fermare la diffusione della malattia: lavarsi le mani, coprire naso e bocca quando si espettora, evitare di toccarsi la faccia, tenere la distanza, informare appena si è malati e stare a casa.
La campagna "Passa il messaggio per eliminare il coronavirus" è un modo semplice per promuove cinque passaggi chiave che le persone devono seguire per proteggere la loro salute in linea con quanto consiglia l’Oms. Al lancio dell’iniziativa erano presenti il presidente della Fifa Gianni Infantino e il direttore generale dell'Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. "Abbiamo bisogno di un lavoro di squadra per combattere il coronavirus", ha detto Infantino, utilizzando una metafora calcistica che ben spiega il senso dell’iniziativa. Ventotto giocatori sono coinvolti nella campagna video, pubblicata in 13 lingue. Si tratta di:
Sami Al Jaber (KSA), Alisson Becker (BRA), Emre Belözoğlu (TUR), Jared Borgetti (MEX), Gianluigi Buffon (ITA), Iker Casillas (ESP), Sunil Chhetri (IND), Youri Djorkaeff (FRA), Han Duan (CHN), Samuel Eto'o (CMR), Radamel Falcao (COL), Laura Georges (FRA), Valeri Karpin (RUS), Miroslav Klose (GER), Philipp Lahm (GER), Gary Lineker (ENG), Carli Lloyd (USA), Lionel Messi (ARG), Mido (EGY), Michael Owen (ENG), Park Ji-sung (KOR), Carles Puyol (ESP), Célia Šašić (GER), Asako Takakura (JPN), Yaya Touré (CIV), Juan Sebastián Verón (ARG), Sun Wen (CHN) e Xavi Hernández (ESP).