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Giornata Mondiale del Rifugiato 2024

Oltre 500 start-up di rifugiati (e in costante crescita) dal 2017: nonostante le sfide urgenti che i rifugiati devono affrontare, Generali e The Human Safety Net riaffermano l’impegno a promuovere l'integrazione dei rifugiati attraverso il lavoro e l'imprenditorialità

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Un totale di 117,3 milioni di persone nel mondo è sfollato a causa di persecuzioni, conflitti, violenze, violazioni dei diritti umani ed eventi che turbano gravemente l’ordine pubblico. È il dato, drammatico, che emerge dall’ultima edizione del rapporto annuale Global Trends, pubblicato lo scorso 13 giugno dall'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (UNHCR).

Secondo il rapporto, nel corso del 2023 la popolazione mondiale dei rifugiati è aumentata del 7 per cento, raggiungendo i 43,4 milioni, di cui 31,6 milioni di rifugiati –  nel senso più stretto del termine – e persone in una situazione simile ai rifugiati e 5,8 milioni di altre persone bisognose di protezione internazionale sotto il mandato dell'UNHCR, nonché 6 milioni di rifugiati palestinesi sotto il mandato dell'Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei profughi palestinesi nel vicino oriente (UNRWA).

Rispetto a dieci anni fa, il numero totale di rifugiati a livello globale è più che triplicato. La percentuale maggiore di rifugiati a livello globale proviene dall’Afghanistan e dalla Siria, entrambi con 6,4 milioni ciascuno, e da cui proviene un terzo di tutti i rifugiati sotto il mandato dell’UNHCR. Seguono il Venezuela (6,1 milioni) e l’Ucraina (6 milioni).

Generali e The Human Safety Net dalla parte dei rifugiati

Questi dati allarmanti sono aumentati costantemente negli ultimi anni a causa della proliferazione di conflitti e crisi globali, compresa la crisi climatica. Anche quest'anno, in occasione della Giornata Mondiale del Rifugiato e nell’affrontare tali questioni, Generali e la fondazione The Human Safety Net riaffermano il loro impegno a promuovere l'inclusione dei rifugiati nei paesi d’accoglienza e a sostenere la loro integrazione attraverso il lavoro e l'imprenditorialità.

Promuovere integrazione e inclusione: oltre 500 nuove start-up di rifugiati create dal 2017

Nonostante le urgenti sfide che i rifugiati devono affrontare, infatti, c'è anche qualche motivo per sperare: grazie allo specifico programma "Per i rifugiati'' gestito da The Human Safety Net e dalle sue ONG partner in tutta Europa, sono state create oltre 500 start-up di rifugiati dal 2017, che hanno reso possibile la creazione di quasi mille posti di lavoro aggiuntivi.

Promuovere integrazione e inclusione: oltre 500 nuove start-up di rifugiati create dal 2017

I partner di The Human Safety Net promuovono l'imprenditorialità dei rifugiati, la formazione professionale e l'integrazione nel mercato del lavoro offrendo programmi di formazione, consulenza per l'avvio di attività imprenditoriali e - nel caso dei partner in Germania e Lussemburgo - accesso diretto ai canali di microcredito.

I beneficiari del progetto provengono da diversi paesi del mondo, principalmente Ucraina, seguiti da Afghanistan e Siria, ma sono rappresentate più di 80 nazionalità. Il settore in cui i beneficiari avviano le proprie attività più di frequente è il commercio all'ingrosso e al dettaglio, seguito dai servizi di ristorazione e dai servizi professionali.

Una testimonianza della determinazione e del duro lavoro di questi rifugiati è il tasso di sopravvivenza a cinque anni di queste imprese, che con il 56% è superiore alla media del 51%1. La maggioranza del numero totale di imprese supportate da The Human Safety Net, circa il 70%, sono microimprese o imprese con meno di tre dipendenti.

Gli imprenditori hanno tipicamente esperienza pregressa e hanno vissuto nel paese ospitante per 2-3 anni, il che dà loro l'opportunità di acquisire una conoscenza approfondita della lingua e del mercato in cui opereranno. Molte delle imprese supportate replicano modelli di business con cui gli imprenditori avevano familiarità nel loro paese d'origine, soprattutto nei settori della ristorazione, del piccolo commercio o dell’artigianato, e si rivolgono direttamente alla propria comunità di origine presente nel paese d’accoglienza. Altri si concentrano invece sulla promozione dell’attività economica nel paese di origine, svolgendo attività di import/export e promuovendo il commercio e lo scambio di conoscenze.

Promuovere integrazione e inclusione: oltre 500 nuove start-up di rifugiati create dal 2017

Il programma “Per i rifugiati” di The Human Safety Net

Creata nel 2017 con l'obiettivo di aiutare le persone più vulnerabili nelle nostre società, oggi The Human Safety Net opera in 26 paesi in tre continenti (Europa, Sud America e Asia). Oltre a un programma dedicato alle famiglie vulnerabili con bambini di età compresa tra 0 e 6 anni, la Fondazione sostiene le persone costrette a fuggire dai loro paesi d'origine con il programma “Per Rifugiati, volto a promuovere la loro integrazione attraverso il lavoro e l'imprenditorialità.

Tutti i risultati e le attività in corso in tutta Europa sono possibili grazie a questa iniziativa, che lavora fianco a fianco con i rifugiati per raggiungere i loro obiettivi aziendali attraverso la  formazione, il coaching, l’accesso a spazi di lavoro e finanziamenti.

Fornendo ai rifugiati gli strumenti necessari per diventare imprenditori di successo o per ricevere una formazione professionale che possa facilitare la loro integrazione nel mercato del lavoro locale, “Per i rifugiati” è attivo in Francia, Germania, Svizzera e - da maggio 2023 - in Lussemburgo con un programma di microcredito.

Scopri di più sulle 500 start-up e sulle attività di The Human Safety Net per i rifugiati sul sito della fondazione: https://www.thehumansafetynet.org/it/500-Startup.