Lavorare con l’Intelligenza Artificiale
Dalle previsioni sul potenziale di crescita che promettono il 16% di PIL in più rispetto a oggi, a rischi e timori per l’occupazione. Il futuro del lavoro con l’IA, anche nel settore assicurativo
L'intelligenza artificiale (IA), già da diversi anni, sta cambiando il nostro lavoro, sia in termini di organizzazione che di funzionamento dell'economia. Goldman Sachs ha infatti previsto che, a livello mondiale, 300 milioni di posti di lavoro saranno esposti all’automazione che l’IA genera, specificando però che l’integrazione tra ‘algoritmi’ e uomini sarà superiore alla sostituzione.
Alcuni dei settori più interessati dall’utilizzo dell'IA sono la diagnosi medica, la guida autonoma, il riconoscimento delle immagini e la traduzione automatica, oltre all’analisi dei dati e alla finanza, il marketing e la logistica. Ciò che non è ancora chiaro, tuttavia, è la portata e l'impatto che questa rivoluzione tecnologica potrebbe avere – e in buona parte sta già avendo – sulla vita delle persone.
Intelligenza Artificiale: opportunità e timori
Da un lato, infatti, l'IA permette di automatizzare molti compiti ripetitivi e a basso valore aggiunto, per consentire alle persone di concentrarsi su attività più creative e a maggior valore aggiunto; dall'altro lato, tuttavia, si sottolinea il rischio che vengano persi posti di lavoro.
Ma c’è di più: come evidenzia Lidia Baratta nel suo articolo “Tempi Moderni” per l’edizione 2023 del Bollettino Generali, la novità di queste tecnologie è che a essere esposti all’automazione non sono solo i compiti più ripetitivi di figure meno qualificate, ma anche e soprattutto i profili qualificati e creativi – potrebbe, ad esempio, essere automatizzato parte del lavoro che si fa in azienda editoriale o in uno studio legale.
Un futuro carico di aspettative per le aziende
Il tema dell’IA è dunque sempre più centrale nel dibattito pubblico e anche le aziende si interrogano sul potenziale di questa tecnologia, nonché sugli impatti che può generare.
Un elevato potenziale di crescita: le stime di McKinsey
Secondo le stime di McKinsey, l’intelligenza artificiale ha il potenziale di generare ulteriori 13 mila miliardi di dollari di attività economica globale entro il 2030, corrispondenti a circa il 16% di PIL cumulativo in più rispetto ad oggi. Ciò deriverà principalmente dalla sostituzione del lavoro con l’automazione e da una maggiore innovazione di prodotti e servizi.
Secondo lo stesso rapporto, entro il 2030 circa il 70% delle aziende avrà abbracciato la rivoluzione dell’intelligenza artificiale e adottato almeno un tipo di tecnologia AI, ma meno della metà avrà completamente assorbito anche le quattro sotto-categorie del settore:
- Machine Learning,
- Deep Learning,
- Natural Language Processing e
- Computer Vision.
Previsioni nel settore assicurativo: l’analisi di Moody’s
Secondo un’analisi condotta da Moody’s su un campione di oltre 500 aziende nell’area Rischio & Compliance, il 14% delle compagnie assicurative ha già adottato o sta testando soluzioni di IA. Il dato più significativo, però, lo offre la percentuale di aziende del settore che stanno pensando di introdurre l’intelligenza artificiale nei propri processi: il 55%, un numero che equivale a più di un’azienda su due.
La fiducia del settore nell'intelligenza artificiale è confermata dalle aspettative relative all'impatto che la sua introduzione potrebbe avere sulle aziende: l'85% si aspetta almeno un impatto moderato, il 36% un cambiamento significativo e il 17% addirittura un impatto trasformativo.
Il panorama normativo europeo
Anche le autorità di regolamentazione europee hanno iniziato a lavorare per definire standard e parametri di controllo per l'utilizzo responsabile dell'IA, con ricadute significative anche sul settore assicurativo.
Il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale (AI Act), proposto dalla Commissione europea nell’aprile 2021 e approvato il 13 marzo 2024, prevede infatti nuovi obblighi relativi a:
- valutazione dei rischi derivanti dall’uso dell’IA;
- controllo e monitoraggio degli algoritmi;
- trasparenza nei confronti dei clienti.
L’obiettivo è promuovere uno sviluppo responsabile dell’IA rafforzando, da un lato, il potenziale competitivo dell’Europa a livello globale e, dall’altro, massimizzando le risorse e coordinando gli investimenti.
L’approccio di Generali
Il 30 aprile Eiopa ha pubblicato un aggiornamento sull'utilizzo dell'AI da parte delle compagnie assicurative europee: già oggi la metà delle compagnie utilizza questa tecnologia nel business non Vita e, nell'arco di tre anni, saranno 8 su 10.
Con l'approvazione dell'AI Act sarà prioritario per le compagnie incrementare la trasparenza sul funzionamento questi modelli: Generali, ad esempio, ha già sviluppato linee guida basate sulla metodologia S.A.F.E. che permettono di controllare la sicurezza, accuratezza, fairness ed explainability dei suoi algoritmi.
Iniziative e applicazioni dell’IA
Il Gruppo si è inoltre dotato - primo in Europa e in anticipo rispetto all'AI Act – di:
- un regolamento interno per governare l'utilizzo dell'IA,
- linee guida per lo sviluppo etico degli algoritmi,
- un solido framework per la gestione dei rischi connessi all'IA in tutti gli ambiti di applicazione, dal pricing all'underwriting e ai claims.
In quest’ottica rientra, ad esempio, l’iniziativa Trustworthy AI, che si propone di garantire l’uso responsabile di dati e algoritmi per meritare la piena fiducia digitale dei clienti.
Generali ha inoltre investito nella formazione dei propri dipendenti per dotarli delle competenze necessarie in base al livello di coinvolgimento nell'uso e nello sviluppo di tali tecnologie - una formazione che ha riguardato anche i rischi etici connessi all'IA.
Negli ultimi 18 mesi il Gruppo ha poi identificato diverse componenti basate sull'IA che possono essere adottate in 4 aree:
- Sottoscrizione per PMI e Vita/Protection: gestione ed elaborazione automatica dei documenti per accelerare sottoscrizione, valutazione del rischio e delle attività / beni assicurati;
- Gestione dei sinistri: estrazione automatica delle informazioni, prima valutazione del danno, gestione liquidazione, antifrode ed elaborazione immagini;
- Automazione delle operazioni, a supporto delle attività operative, esaminando e classificando documenti, estraendo dati e inserendoli nei sistemi IT;
- Pricing, dall’ottimizzazione del prezzo alla modellazione avanzata del rischio, con particolare attenzione al rischio climatico.
Ad oggi, grazie all'automazione basata sull'IA, sono oltre 10 milioni i documenti gestiti automaticamente, oltre 1 milione i sinistri liquidati automaticamente e oltre 5 milioni le interazioni con i clienti attraverso assistenti virtuali / IA quali voicebot e chatbot.