Datore di lavoro responsabile

International Equal Pay Day: l’uguaglianza di genere passa per la riduzione del Gender Pay Gap

Il 18 settembre ricorre l’International Equal Pay Day: un’occasione per riflettere sulle disparità, ancora marcate, nella retribuzione tra uomini e donne. L’impegno di Generali come Datore di lavoro responsabile

Content Hub
Tempo di lettura: 2'00"

Il 18 settembre si celebra la Giornata internazionale per la parità retributiva (International Equal Pay Day), istituita dalle Nazioni Unite per sensibilizzare la popolazione mondiale sul tema della disparità retributiva e promuovere la riduzione del divario retributivo di genere (gender pay gap).

Che cos’è il gender pay gap?

Con il termine gender pay gap o divario retributivo di genere si indica la differenza, espressa in termini percentuali, tra il salario annuale medio percepito dalle donne e quello percepito dagli uomini. Si tratta di una stima che tiene conto in particolare di tre svantaggi affrontati dalle donne:

  • retribuzione oraria inferiore;
  • meno ore di lavoro retribuito;
  • minore tasso di occupazione (ad esempio a causa di interruzioni di carriera per prendersi cura di figli o familiari).

Si tratta di un fenomeno profondamente radicato nelle società e nelle economie di tutto il mondo: nessun Paese ha infatti ancora raggiunto la parità salariale tra uomini e donne, indipendentemente dal livello di sviluppo economico o dalla regolamentazione del mercato del lavoro. Questo non solo compromette il benessere economico e sociale, ma ha anche effetti negativi sulla produttività, l’innovazione, l’efficienza operativa e la crescita delle imprese.

La situazione a livello globale...

Secondo i dati della Coalizione internazionale per la parità retributiva, in tutte le regioni del mondo le donne sono pagate meno degli uomini, con un divario retributivo di genere stimato intorno al 20% a livello globale che risulta anche più ampio per le donne con figli.

Ovunque, inoltre, le donne hanno maggiori probabilità di essere disoccupate rispetto agli uomini, con grandi disparità a livello regionale, e solo il 28% delle donne occupate in tutto il mondo può usufruire di un congedo di maternità retribuito.

A livello mondiale, poi, circa il 65% delle persone che hanno superato l'età pensionabile e non percepiscono alcuna pensione regolare sono donne. Ancora, le donne svolgono almeno due volte e mezzo più lavoro domestico e di cura non retribuito rispetto agli uomini.


Secondo il Global Gender Gap Report 2023, pubblicato ogni anno dal Forum economico mondiale, nessun Paese ha ancora raggiunto la piena parità di genere, sebbene i primi nove Paesi (Islanda, Norvegia, Finlandia, Nuova Zelanda, Svezia, Germania, Nicaragua, Namibia e Lituania) abbiano colmato almeno l'80% del loro divario. Per il 14esimo anno consecutivo l'Islanda occupa la prima posizione (91,2%) e continua inoltre a essere l'unico Paese ad aver colmato oltre il 90% del suo divario di genere.

La “top five” mondiale è completata da Norvegia (87,9%), Finlandia (86,3%), Svezia (81,5%) e Nuova Zelanda (85,6%). In Europa, la Germania (81,5%) si piazza al sesto posto assoluto, la Lituania (80%) al nono e il Belgio (79,6%) al decimo. Nicaragua (81,1%) e Namibia (80,2%) completano la top 10 di quest’anno, occupando rispettivamente la settima e l’ottava posizione.

... e a livello europeo

Secondo Eurostat, che misura il gender pay gap in Europa tenendo conto delle aziende con 10 o più dipendenti, le lavoratrici guadagnano il 12,7% in meno delle loro controparti maschili. Le variazioni fra Paesi sono ampie, con valori del gender pay gap che vanno dal -0,7% in Lussemburgo all’estremo opposto registrato in Estonia (21,3%), Austria (18,4%) e Svizzera (17,9%), mentre l’Italia si colloca al penultimo posto con un valore del 4,3%.

È stato inoltre rilevato come diversi fattori possono influenzare in vario modo l’andamento del gender pay gap nel vecchio continente:

  • Tipologia di contratto: le donne hanno una maggiore probabilità di lavorare part-time, il che può influire negativamente sui loro guadagni complessivi.
  • Gender pay gap ed età: il gender pay gap è generalmente molto più basso per i nuovi ingressi nel mercato del lavoro e tende ad aumentare con l'età. Tuttavia, queste differenze tra le fasce d'età possono avere un andamento diverso nei vari Stati membri dell'UE. Il divario retributivo di genere potrebbe aumentare con l'età a causa di eventuali interruzioni di carriera nel corso della vita lavorativa delle donne.
  • Settore di occupazione: nel 2022, la maggior parte degli Stati membri dell’UE ha registrato un gender pay gap più elevato (in termini assoluti) nel settore privato rispetto al settore pubblico. Una tendenza legata anche al fatto che, nella maggior parte degli Stati membri dell'UE, le retribuzioni nel settore pubblico sono determinate da griglie salariali trasparenti che si applicano in egual misura a uomini e donne.

Il gender pay gap ha conseguenze significative non solo per le donne, ma anche per l’economia e la società nel suo complesso. Ridurre il divario salariale può infatti promuovere una maggiore equità economica ma anche un aumento della produttività e del miglioramento del benessere sociale.

Inclusione, meritocrazia e valorizzazione dei talenti al centro dell’approccio di Generali

Come Datore di lavoro responsabile, Generali si impegna a promuovere la diversità, l'equità e l'inclusione sul luogo di lavoro, a formare le persone, coltivare il talento in tutte le sue forme e implementare modalità di lavoro flessibili e sostenibili, in linea con gli obiettivi delineati nella People Strategy di Gruppo GPeople24 - Ready for the Next.

Di tale impegno fa parte la promozione di una cultura basata sull'equilibrio di genere e sull'equità retributiva, con l’obiettivo di:

  • ridurre strutturalmente il gender pay gap (il divario retributivo di genere nell'intera organizzazione, indipendentemente dai ruoli)
  • e sostenere l’ambizione di azzerare l’equal pay gap (il divario retributivo di genere per la stessa mansione o per mansioni di pari valore) entro la conclusione del ciclo strategico 2022-2024, anche promuovendo la leadership femminile e formazione dedicata a livello dell’intero Gruppo.

A fine 2023, rispetto all’anno precedente, il risultato relativo all’equal pay gap è migliorato: in altre parole, il divario retributivo tra uomini e donne con la stessa mansione o con mansioni di pari valore si è ridotto allo 0,9%. Parallelamente, il numero di donne in posizioni manageriali e strategiche ha continuato a crescere, a dimostrazione dell’impegno a costruire un ambiente di lavoro inclusivo, meritocratico e sostenibile per tutte le persone di Generali nel mondo.

Ripartizione di genere della forza lavoro Dato al 31.12.2023 Obiettivo
Percentuale di donne nella forza lavoro totale

(% della forza lavoro totale)
51,1%

 

50%
(obiettivo 2024)

 

Percentuale di donne in posizioni strategiche

(% delle posizioni strategiche)

34,8%


 
40%
(obiettivo 2024)
Percentuale di donne in posizioni STEM

(% delle posizioni STEM)
34,6% 40%
(obiettivo 2024)