L’energia rinnovabile e sostenibile che resiste alla pandemia di Coronavirus
Dalla crisi del Covid-19 l’occasione per accelerare lo sviluppo di nuove risorse energetiche
Il 2020 verrà ricordato come l’anno della pandemia di Covid-19 e della grande depressione economica provocata dalle misure per contrastare i contagi, ma anche come il punto di svolta per ripensare l’economia globale e l’energia rinnovabile e sostenibile, confermando come spesso durante le crisi possano essere piantati i semi per una rinascita futura. Mai come in questi mesi, soprattutto in Europa, il tema di un nuovo corso dell’economia, con una rinnovata attenzione alla persona e al suo rapporto con l’ambiente, è stato al centro del dibattito sia politico che industriale, con molti Paesi e importanti realtà aziendali che hanno annunciato programmi volti a sostenere la sostenibilità ambientale e la svolta “green” dell’economia. Secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia (IEA - International Energy Agency), il 2020 farà segnare un vero e proprio record per lo sviluppo delle energie rinnovabili e sostenibili, trend che potrebbe proseguire anche negli anni a venire. Nei primi 10 mesi del 2020 Cina, India e Unione Europea hanno incrementato del 15 per cento in tutto il mondo la capacità di energia rinnovabile e alternativa messa all'asta rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, le aziende del settore delle rinnovabili quotate in borsa e gli sviluppatori di progetti hanno registrato performance al di sopra delle aspettative sui principali indici borsistici, mentre a ottobre 2020 il valore delle azioni delle società del comparto solare è raddoppiato rispetto a dicembre 2019.
Secondo l’IEA, con un adeguato sostegno, il contributo annuale del fotovoltaico a livello globale potrebbe raggiungere entro il 2022 i 150 gigawatt (Gw), un aumento di circa il 40 per cento in tre anni. L'elettricità generata dalle tecnologie rinnovabili aumenterà del 7 per cento a livello globale nel 2020, sostenuta dalle nuove aggiunte di capacità record e a fronte di un calo annuo del 5 per cento della domanda globale di energia, la più profonda dalla seconda guerra mondiale. Sempre restando nel comparto di produzione di energia elettrica rinnovabile, l’Europa ha mostrato una crescita continua nonostante la pandemia di Covid-19: come messo in luce dal rapporto diffuso in occasione di RE-Source 2020, l’incontro annuale tra principali aziende consumatrici di energia e fornitori di risorse rinnovabili che si tiene a novembre, il volume contrattuale cumulativo degli accordi aziendali di acquisto di energia rinnovabile (Ppa) in Europa ha raggiunto infatti gli 11 Gw rispetto ai soli 2,2 Gw di fine 2016.
Il motivo di un risultato così sorprendente in un periodo particolarmente critico come quello della pandemia di Covid-19 affonda le sue radici nel passato. Ormai da decenni, infatti, le energie rinnovabili e alternative sono state supportate da politiche favorevoli, in particolare in Europa dove godono di incentivi e hanno una priorità rispetto alle fonti fossili in termini di regolamentazione del mercato. Le fonti di energia rinnovabile e sostenibili sono il comparto che ha assistito a un processo di innovazione continua proprio per aumentarne la competitività con i combustibili fossili. Secondo l’Agenzia internazionale per le energie rinnovabili (IRENA - International Renewable Energy Agency), il costo del solare è diminuito dell’82 per cento negli ultimi 10 anni. Inoltre, l'energia rinnovabile e sostenibile è ormai preferita dagli investitori per le nuove centrali elettriche.
Uscendo dal settore elettrico, alcune criticità si riscontrano in alcuni comparti maggiormente legati alla mobilità, come ad esempio i biocarburanti. In base ai dati dell’IEA, l’impiego dei biocarburanti, a causa della minore domanda, registrerà il suo primo declino annuale in due decenni. Anche la domanda di bioenergia nell'industria sta diminuendo a causa del calo dell'attività economica. Il risultato netto di questi cali e della crescita dell'energia rinnovabile è un aumento complessivo previsto dell'1 per cento della domanda globale di energia rinnovabile e sostenibile a livello mondiale nel 2020. Tuttavia, il comparto dei biocarburanti potrebbe registrare un forte sviluppo in Paesi con i più alti tassi di emissioni, come l’India. Uno sviluppo in merito di particolare interesse è il finanziamento di 2,5 miliardi di dollari per lo sviluppo dell’energia biocarburante in India da parte dell’Asia Clean Energy Fund (sostenuto dal Giappone) nell'ambito del Clean Energy Financing Partnership Facility, e dell'e-Asia and Knowledge Partnership Fund della Corea del Sud. L’Asian Development Bank (Adb) sosterrà nei prossimi anni la produzione di biocarburanti da fonti non commestibili come residui agricoli, rifiuti solidi urbani e olii alimentari per la produzione di bioetanolo, biogas e biodiesel che verranno utilizzati per il settore dei trasporti e per la produzione di energia elettrica.