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Educazione finanziaria: conquistarsi con l'istruzione la libertà di una scelta informata

Iniziative volte ad accrescere l’alfabetizzazione finanziaria di strati sempre più ampi della società continuano a moltiplicarsi in tutto il mondo – anche in Italia, dove ogni anno Generali partecipa attivamente al “Mese dell’Educazione Finanziaria”

La digitalizzazione dei servizi finanziari e assicurativi sta rendendo sempre più importante il saper gestire le proprie finanze personali, fare un budget, risparmiare per la pensione ed evitare di diventare vittime di frodi finanziarie. In questo contesto l’educazione finanziaria risulta fondamentale per compiere scelte informate non solo per gli adulti, ma anche per giovani e giovanissimi.

Lo sviluppo del Fintech ha aumentato ulteriormente questa tendenza, rendendo più accessibile per persone di età sempre più bassa strumenti di pagamento, gestione dei propri patrimoni e di strumenti finanziari. I download di app finanziarie e bancarie sono aumentati del 132 per cento tra il giugno 2019 e il giugno 2021 secondo l'ultimo rapporto dell'esperto di marketing delle app AppsFlyer, con 29 dei primi 40 mercati finanziari (per installazioni di app) che hanno registrato una crescita di almeno il 20 per cento su base annua.

A fronte di un aumento dell’accesso ad app e piattaforme di tipo finanziario, l’alfabetizzazione finanziaria resta ancora bassa. In Europa, secondo l'indagine internazionale OCSE/INFE 2020 sull'educazione finanziaria degli adulti, circa la metà della popolazione adulta dell'Ue non ha una comprensione sufficiente dei concetti finanziari di base. Sebbene le cifre complessive siano basse, il problema è più acuto in alcune parti della società rispetto ad altre, con i più vulnerabili colpiti in modo sproporzionato. I gruppi a basso reddito, ad esempio, così come le donne, i giovani e gli anziani, tendono a ottenere punteggi inferiori rispetto al resto della popolazione quando si tratta di conoscenze finanziarie.

 

Negli Stati Uniti, secondo il sondaggio P-Fin Index pubblicato lo scorso ottobre dal Tiaa Institute e dal Global Financial Literacy Excellence Center (Gflec) presso la George Washington University School of Business, l'alfabetizzazione finanziaria è bassa all'interno di ciascuna delle cinque generazioni: Silent Generation (i nati nel 1945 o prima); Baby boomer (i nati tra il 1946 e il 1964); X Generation (i nati tra il 1965–1980); Y Generation (i nati tra il 1981–1996); Z Generation (i nati tra il 1997 e il 2002). Secondo il sondaggio, mentre l'alfabetizzazione finanziaria tende ad essere maggiore tra i “baby boomer” e la “Silent Generation”, la percentuale media di domande a cui si è risposto correttamente è tuttavia solo pari al 55 per cento per ciascuna categoria. Tra la X Generation, la Y Generation e la Z Generation la percentuale di risposte corrette sull'indice P-Fin scende rispettivamente al 49 per cento, 48 per cento e 43 per cento. 

Nel suo Global Week Money Annual Report 2021, pubblicato a fine settembre, l'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (Ocse) sottolinea che “dopo una crisi finanziaria globale e nel bel mezzo di un'altra crisi sociale ed economica globale, dopo oltre 20 anni di ricerca, definizione delle politiche, attuazione e advocacy, non solo l'educazione finanziaria è riconosciuta a livello globale come un elemento chiave in una trilogia destinata a potenziare la finanza consumatori, insieme all'inclusione finanziaria e alla protezione dei consumatori finanziari, ma è considerata un'abilità vitale essenziale che tutti, dai giovani agli anziani, dovrebbero possedere”.

 

L’alfabetizzazione finanziaria rappresenta quindi una necessità e porta benefici non solo alle singole persone, ma in generale anche ai Paesi. Secondo l’Ocse i Paesi che hanno promosso l'educazione finanziaria hanno anche rafforzato la regolamentazione e messo in atto riforme per proteggere i cittadini con educazione finanziaria e regolamentazione che vanno ormai di pari passo. Sul piano dell’educazione finanziaria, i Paesi europei hanno già intrapreso un percorso più sistematico e razionalizzato.  

 

Nel suo rapporto di novembre 2020, la Federazione bancaria europea (Ebf) ha rilevato che 35 paesi europei stavano prendendo parte al movimento europeo di alfabetizzazione finanziaria, con circa 125 iniziative separate in tutta Europa per promuovere l'educazione finanziaria e rafforzare l'alfabetizzazione finanziaria.

 

L’Italia nel 2017 ha istituito il Comitato Nazionale per la programmazione e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria e organizza dal 2018 il “Mese dell’educazione finanziaria” che si tiene in ottobre.

 

All’iniziativa partecipa attivamente Generali che anche quest’anno ha preso parte all’iniziativa, nella consapevolezza che questa rappresenterà uno dei pilastri chiave per la ripresa economica e sociale post-Covid. Il Gruppo ha promosso una serie di otto incontri per il mese dell’Educazione Finanziaria 2021 sulle tematiche di maggiore interesse per studenti, famiglie, risparmiatori e organizzazioni, per approfondire come approcciare una tempestiva e matura pianificazione previdenziale, assicurativa e di gestione finanziaria.

Gli incontri sono stati realizzati attraverso piattaforme digitali con la partecipazione di numerosi professionisti di Assicurazioni Generali, Alleanza Assicurazioni, Generali Investments, The Human Safety Net e suoi partner.