Covid-19, istruzione e disuguaglianze
La pandemia ha reso ancor più necessaria una nuova visione per il futuro dell’istruzione. Generali, anche attraverso l’iniziativa The Human Safety Net, porta avanti il proprio impegno a sostegno delle comunità, per renderle più resilienti e aiutarle a gettare basi solide per il futuro
La pandemia di Covid-19 ha avuto un impatto sociale ed economico senza precedenti, con un forte calo del prodotto interno lordo (Pil) fatto registrare a livello globale nel 2020, esasperando ulteriormente le disuguaglianze sociali. Gli effetti della pandemia, che ancora continua a colpire con le sue varianti, sono percepibili dai dati: 120 milioni di persone spinte in condizioni di estrema povertà nel 2020, secondo stime della Banca Mondiale; 1,6 miliardi di studenti, in più di 190 Paesi, impossibilitati a frequentare la scuola a causa delle misure di lockdown al culmine della crisi Covid-19 secondo dati Unesco.
Proprio la situazione scolastica e le diseguaglianze che tale crisi ha generato rappresentano una sfida, ma anche l’opportunità di un cambio di paradigma. La pandemia ha aumentato la consapevolezza di istituzioni e realtà private sulle diseguaglianze economiche e sociali, accelerando - nel caso della scuola - cambiamenti impensabili solo fino a qualche anno fa.
Secondo uno studio del gruppo Holon IQ, ad esempio, gli investimenti di capitale di rischio nelle società di tecnologia educativa sono più che raddoppiati dai 7 miliardi nel 2019 ai circa 16 miliardi nel 2020, con prospettive di ulteriori aumenti nel 2021. Durante la chiusura delle scuole è emersa inoltre la necessità di stimolare maggiormente gli studenti a una maggiore indipendenza nell’apprendimento, anche tramite l’ausilio di strumenti digitali, contribuendo in futuro ad aumentare la resilienza dei bambini in età scolare di fronte a futuri shock.
In questo contesto, realtà fortemente diffuse e inserite all’interno della società come i gruppi assicurativi possono avere un ruolo fondamentale per ridurre l’impatto delle disuguaglianze sulla stabilità e la resilienza delle economie e delle società, sostenendo persone e famiglie che vivono in contesti di vulnerabilità tramite iniziative in grado di mobilitare dipendenti, partner e clienti, e attraverso la creazione di nuovi prodotti che si discostino da quelli tradizionali.
L’impegno di Generali per le comunità è di lunga data, e si è realizzato anche grazie all’iniziativa della fondazione The Human Safety Net onlus, nata nel 2017 per unire le competenze e l'esperienza di decine di Ong, imprese sociali ed esperti in tutto il mondo per sostenere famiglie con bambini piccoli svantaggiate e aiutare i rifugiati a integrarsi nei Paesi ospitanti. Per promuovere questo movimento di persone che aiutano altre persone, la fondazione si avvale dell’esperienza e del tempo delle persone di Generali nei paesi in cui il Gruppo opera.
The Human Safety Net è attiva in 23 Paesi in Europa, Asia e Sud America, e nel 2020 ha aiutato 86.000 tra genitori, bambini e rifugiati. Uno dei programmi di The Human Safety Net è rivolto ai genitori con bambini fino a 6 anni al fine di gettare basi il più possibile solide per il loro futuro attraverso il sostegno allo sviluppo infantile precoce (Early Child Development – ECD. Il programma sostiene i genitori con centri dedicati alle famiglie, approfondimenti sulla genitorialità e visite a domicilio, offrendo così la possibilità di trascorrere del tempo con i loro bambini, dedicandosi ad esempio ad attività ludiche o alla lettura.
Durante i periodi di lockdown dovuti alla pandemia, le ONG partner della fondazione hanno attivato diverse risorse per continuare a sostenere le famiglie a distanza, come chat di gruppo su WhatsApp e momenti di contatto a cadenza settimanale. The Human Safety Net ha inoltre sostenuto la digitalizzazione a lungo termine delle ONG per la creazione di portali e app dedicate ai genitori, come avvenuto in Turchia, Italia e Austria.
Inoltre lo scorso anno, in collaborazione con The Human Safety Net, Generali ha sviluppato due progetti pilota per investimenti ad alto impatto per un valore totale di 34 milioni di euro. Essi mirano a rafforzare l'integrazione sociale tramite investimenti in settori come l'edilizia residenziale, l'alimentazione adeguata, la microfinanza e l'occupazione, consentendo di accrescere significativamente l’impatto delle iniziative a sostegno di famiglie e rifugiati in condizioni di vulnerabilità, anche al di là dei programmi finanziati.