Un’arte fatta di mondi virtuali
Arte Generali chiede agli esperti come il Covid-19 sta influenzando il mondo dell’arte e spingendo verso una rivoluzione digitale
Secondo alcuni esperti intervistati da Arte Generali, il Covid-19 sta incidendo sensibilmente sul mondo dell’arte. La dott.ssa Sonja Lechner, storica dell’arte e Managing Director di Kunstkonnex Artconsulting, racconta ad Arte Generali che “il Tefaf a Maastricht, che nella prima settimana di marzo ha aperto le porte a 280 espositori provenienti da 22 Paesi e a migliaia di visitatori per poi richiuderle anticipatamente a causa del manifestarsi delle infezioni da coronavirus, per molto tempo sarà probabilmente l’ultima fiera a essere accessibile nel senso letterale della parola, con la possibilità per i visitatori di osservare l’arte in maniera diretta. Anche Art Basel ha annunciato che la sua fiera si terrà a settembre anziché a giugno. Art Basel Hong Kong si era invece già mossa in tempo utile spostando la fiera completamente nel mondo virtuale: invece di esporre le opere d’arte nel Convention Center di Hong Kong ha invitato i collezionisti ad ammirarle in viewing rooms”.
“Questa modalità” continua la dott.ssa Lechner “è in qualche modo il segnale di un nuovo orientamento del mercato dell’arte: la chiusura in quasi tutti i Paesi rende al momento impossibili sia l’apertura di mostre sia le visite a gallerie o musei e colpisce duramente l’intero settore culturale internazionale”.
Stefano Rabolli Pansera, Direttore delle gallerie Hauser & Wirth di Londra e St. Moritz, commenta: “Quelle di Louise Bourgeois e George Condo sono state tra le nostre prime mostre a diventare digitali. Alla fine di questo mese presenteremo il nostro primo modello espositivo di realtà virtuale in occasione dell’apertura del nuovo centro d’arte Hauser & Wirth a Minorca. Il rapporto con i nostri collezionisti è molto importante per noi: tutte queste iniziative sono un modo per tenerlo in vita”.
Sul versante del mercato dell’arte, secondo Mariella Casile, mercante d’arte di Manhattan, molti collezionisti stanno impiegando questo “tempo sospeso” per rafforzare le proprie conoscenze e il proprio gusto personale. “Alcuni” sostiene Casile “stanno già raccogliendo informazioni sui possibili investimenti da effettuare nei prossimi sei-dodici mesi. I mercati non hanno interrotto le loro attività”.
Secondo Maurizio Rigillo, partner della Galleria Continua in Toscana, “finché le persone non potranno spostarsi, credo che la distribuzione avverrà esclusivamente a livello locale. Le fiere d'arte internazionali subiranno probabilmente una battuta d’arresto temporanea. Sarà difficile per le fiere e per le grandi mostre d’arte come la Biennale di Venezia: diventeranno in parte digitali”.
“L’auspicio” conclude la dott.ssa Lechner “è che tutte le varianti virtuali volte a rendere l’arte fruibile consentiranno di superare questo stato di emergenza e che tutti gli sforzi compiuti saranno successivamente tramutati in una qualche forma di offerta aggiuntiva, come complemento di ciò che rimane comunque indispensabile: poter vedere l’arte di persona, viverla e sentirla dal vivo con i propri occhi”.
Arte Generali è all’avanguardia nella digitalizzazione nel mondo dell’arte in generale e nell’assicurazione per l’arte in particolare. La start-up, con sede a Monaco, sta sviluppando una piattaforma digitale che, tra gli altri vantaggi, metterà a disposizione dei collezionisti d’arte un’app esclusiva con funzionalità uniche, come la valutazione da remoto delle opere d'arte, agevolazioni nell'accesso ai servizi di concierge (trasporto, restauro...) e una galleria privata virtuale.
Mori Building Digital Art Museum, Tokyo, summer 2019 © Ezio Fantuzzi