La quotidianità messa a fuoco
Febbraio è il mese dedicato ai problemi di ipovisione e, a questo proposito, il National Eye Institute sta presentando alcuni progetti il cui scopo è migliorare la vita quotidiana delle persone cieche o ipovedenti, dal preparare un pasto all’attraversare la strada. Naturalmente il tipo di necessità varia da patologia a patologia.
La degenerazione maculare senile, per esempio, colpisce la visione centrale, creando difficoltà con attività come la lettura. Il glaucoma, al contrario, provoca la perdita della visione periferica, che rende difficile passeggiare in un luogo affollato come un aeroporto o un centro commerciale.
Per ovviare a una riduzione del campo visivo di questo tipo, Eli Peli, dello Schepens Eye Research Institute di Boston, ha ad esempio progettato un prisma ad alta potenza, chiamato Prisma multiplexing, che espande il campo visivo di circa 30 gradi.
Per raggiungere le destinazioni con più autonomia è stato creato invece il bastone robotico, dotato di telecamera, sensore vocale e auricolare wireless, mentre Crosswalk è un’applicazione per smartphone che dà istruzioni vocali per aiutare l’utente a identificare il punto più sicuro in cui attraversare. Il Sistema CamIO è infine un nuovo tipo di fotocamera progettato per rendere oggetti fisici (documenti, mappe, dispositivi e modelli 3D) pienamente accessibili ai non vedenti e ipovedenti, con feedback audio in tempo reale. Molti di questi dispositivi approfittano della tecnologia della Visione Artificiale, un insieme di processi il cui scopo è proprio quello di riprodurre nel modo più fedele possibile la visione umana.
Secondo Eli Peli si è solo all’inizio.