La spinta globale verso la sostenibilità
Market Perspectives di Generali Investments
Autore: Michele Morganti, Senior Equity Strategist di Generali Investments
Gli ultimi mesi hanno registrato un forte impegno politico verso la neutralità carbonica (“emissioni zero”): gli Stati Uniti hanno appena nuovamente aderito all'Accordo di Parigi; i leader UE hanno fissato un nuovo obiettivo di riduzione delle emissioni dal 40% al 55% entro il 2030; Corea, Giappone e Cina sono ora sulla stessa linea d’onda dell'UE, fissando un obiettivo di neutralità carbonica entro il 2050 (2060 per la Cina) ed è probabile che altri mercati emergenti salgano presto a bordo. Le autorità di regolamentazione finanziaria stanno introducendo l'informativa sul rischio climatico come obbligatoria e gli investitori istituzionali affermano sempre più la sostenibilità come nuovo standard per gli investimenti. Allo stesso tempo, le aziende definiscono obiettivi ESG molto ambiziosi, con un'attenzione crescente alla dimensione sociale.
Questo cambio di atteggiamento darà ulteriore impulso al segmento ESG, dopo un 2020 già positivo. In termini di flussi, infatti, i fondi azionari ESG hanno nel complesso registrato un incremento del + 33,4%, con i fondi azionari globali ESG a + 60,6%. Gli Stati Uniti sono ancora in ritardo, con asset dei fondi ESG che rappresentano poco più del 2% degli asset azionari totali, ma con la nuova amministrazione ci aspettiamo che gli USA recuperino il ritardo. In termini di performance, sia gli indici azionari ESG USA che quelli dell'UE hanno sovraperformato quelli tradizionali e non solo durante i cali di mercato. Questa prova di resilienza rappresenterà senz’altro un ulteriore fattore di attrazione per gli investitori internazionali.