D&I nel mio DNA

Tiziano Pestrin da Generali Deutschland AG
Ho iniziato a lavorare per le Assicurazioni Generali in un soleggiato mercoledì di inizio settembre del 2003 e ricordo ancora oggi che, prima di varcare la soglia dell’imponente palazzo di piazza Duca degli Abruzzi di Trieste, ho fatto una passeggiata sul Molo Audace, un po´per prendere coraggio e un po´per godermi quella vista. Ho lasciato che i miei occhi si perdessero nel mare del golfo fino a raggiungere le montagne che in quel giorno si vedevano chiare all’orizzonte. Mi è subito piaciuto sapere che avrei lavorato davanti al mare, perché questa distesa d´acqua mi trasmetteva e mi trasmette l´idea di libertà, mi da´ la forza di pensare che tutto è possibile. Tra i primi pensieri che mi sono posto c´è stato quello di chiedermi se anche io sarei stato così libero e aperto come il mare che si stagliava davanti a me, se avrei potuto essere me stesso nella mia quotidianità, se avrei potuto essere me stesso nella mia diversità e se avrei potuto apportare qualche cosa di importante a Generali nella mia unicità.

Ho trascorso i primi anni cercando di imparare più cose possibili, traendo profitto dalle varie esperienze, talvolta molto esclusive per la levatura dei personaggi con i quali potevo confrontarmi nel contesto dei lavori per i Consigli di Amministrazione di Assicurazioni Generali e ho messo in secondo piano il mio desiderio di poter essere me stesso, fino in fondo, nella quotidianità lavorativa.

Ho pensato che quella libertà che andavo cercando e che sentivo mancarmi, un Gruppo così internazionale come Generali poteva darmela scegliendo di andare a lavorare in una delle sue sedi estere e così sono stato molto felice quando in un giorno di fine marzo del 2015, dopo 12 anni trascorsi nello storico palazzo di fronte al mare, il mio capo di allora mi ha proposto di fare un´esperienza in Germania, paese che già conoscevo per la sua maggiore apertura, rispetto al mio Paese, sulle tematiche di inclusione delle diversità.

Ho iniziato in quell’anno una nuova vita e un nuovo lavoro a Monaco di Baviera, sempre protetto dall´ala del Leone e deciso a prendermi quella libertà che avevo sempre sognato.

Il Leone non mi ha deluso e anzi mi ha infuso una parte del suo proverbiale coraggio, tanto da indurmi nel 2018 a candidarmi quale rappresentante dei lavoratori tedeschi nel neonato Diversity and Inclusion Council. Ho iniziato a rappresentare in quel contesto tematiche come l´inclusione delle persone con disabilità, guidando progetti che favoriscono l´inserimento nel mondo del lavoro di giovani talenti con una "diversa" abilità e temi legati alla non discriminazione di persone LGBTQI+, tema a me molto caro. Con i colleghi del D&I Council abbiamo anche corso a Berlino una staffetta con la T shirt rossa del Leone e il logo D&I. Ho ricevuto da più parti un sostegno sempre maggiore e nel frattempo, anche nel Paese che avevo lasciato, l´interesse per questi temi è cresciuto.

E’ stato però nel 2019 che quella libertà che io da neo assunto sognavo di trovare all´interno di Generali ha avuto una concreta realizzazione, attraverso la nascita delle Communites of Practice ed in modo particolare della Community D&I a cui ho aderito prima ancora che venisse lanciata. Uno spazio internazionale per condividere best practices e far nascere nuovi progetti per il progresso dell´intero Gruppo, all´insegna del valore della diversità come fattore di sviluppo e crescita per tutti.

Con impegno appassionato e convinto e con il sostegno di molti colleghi provenienti da tutti i paesi del Gruppo, la Community of Practice D&I ha reso possibile la creazione del primo Employee Ressource Group LGBQTI+ di Gruppo e io ho avuto il privilegio di essere uno dei tre fondatori. Era il 20 ottobre 2020, data storica per me, oltre che per tutto il nostro Gruppo, scolpita nel mio cuore tra i ricordi più importanti. Con il sostegno del Top Management internazionale e di un nutrito gruppo di colleghi collegati virtualmente dal tutto il mondo, anche in tutto il Gruppo Generali si abbatteva il tabu legato all´orientamento sessuale.

Da quel momento è stato un crescendo. Sul nostro esempio sono nate realtà simili in Germania ed Italia, nelle Filippine, ma soprattutto si è liberata una forza e un´energia meravigliosa che constato ogniqualvolta organizziamo degli incontri con WE PROUD che oggi conta oltre 800 membri, metà dei quali ally, e il mio sogno di libertà, il desiderio di essere me stesso senza veli durante la mia attività lavorativa si è realizzato. Tocca anche a me far si che questa libertà che sento di aver conquistato io possa essere vissuta da tutti i nostri colleghi. Per i suoi 190 anni il Gruppo Generali può essere fiero di essere anche WE Proud e io sono fiero di Generali.

D&I nel mio DNA

Ho iniziato a lavorare per le Assicurazioni Generali in un soleggiato mercoledì di inizio settembre del 2003 e ricordo ancora oggi che, prima di varcare la soglia dell’imponente palazzo di piazza Duca degli Abruzzi di Trieste, ho fatto una passeggiata sul Molo Audace, un po´per prendere coraggio e un po´per godermi quella vista. Ho lasciato che i miei occhi si perdessero nel mare del golfo fino a raggiungere le montagne che in quel giorno si vedevano chiare all’orizzonte. Mi è subito piaciuto sapere che avrei lavorato davanti al mare, perché questa distesa d´acqua mi trasmetteva e mi trasmette l´idea di libertà, mi da´ la forza di pensare che tutto è possibile. Tra i primi pensieri che mi sono posto c´è stato quello di chiedermi se anche io sarei stato così libero e aperto come il mare che si stagliava davanti a me, se avrei potuto essere me stesso nella mia quotidianità, se avrei potuto essere me stesso nella mia diversità e se avrei potuto apportare qualche cosa di importante a Generali nella mia unicità.

Ho trascorso i primi anni cercando di imparare più cose possibili, traendo profitto dalle varie esperienze, talvolta molto esclusive per la levatura dei personaggi con i quali potevo confrontarmi nel contesto dei lavori per i Consigli di Amministrazione di Assicurazioni Generali e ho messo in secondo piano il mio desiderio di poter essere me stesso, fino in fondo, nella quotidianità lavorativa.

Ho pensato che quella libertà che andavo cercando e che sentivo mancarmi, un Gruppo così internazionale come Generali poteva darmela scegliendo di andare a lavorare in una delle sue sedi estere e così sono stato molto felice quando in un giorno di fine marzo del 2015, dopo 12 anni trascorsi nello storico palazzo di fronte al mare, il mio capo di allora mi ha proposto di fare un´esperienza in Germania, paese che già conoscevo per la sua maggiore apertura, rispetto al mio Paese, sulle tematiche di inclusione delle diversità.

Ho iniziato in quell’anno una nuova vita e un nuovo lavoro a Monaco di Baviera, sempre protetto dall´ala del Leone e deciso a prendermi quella libertà che avevo sempre sognato.

Il Leone non mi ha deluso e anzi mi ha infuso una parte del suo proverbiale coraggio, tanto da indurmi nel 2018 a candidarmi quale rappresentante dei lavoratori tedeschi nel neonato Diversity and Inclusion Council. Ho iniziato a rappresentare in quel contesto tematiche come l´inclusione delle persone con disabilità, guidando progetti che favoriscono l´inserimento nel mondo del lavoro di giovani talenti con una "diversa" abilità e temi legati alla non discriminazione di persone LGBTQI+, tema a me molto caro. Con i colleghi del D&I Council abbiamo anche corso a Berlino una staffetta con la T shirt rossa del Leone e il logo D&I. Ho ricevuto da più parti un sostegno sempre maggiore e nel frattempo, anche nel Paese che avevo lasciato, l´interesse per questi temi è cresciuto.

E’ stato però nel 2019 che quella libertà che io da neo assunto sognavo di trovare all´interno di Generali ha avuto una concreta realizzazione, attraverso la nascita delle Communites of Practice ed in modo particolare della Community D&I a cui ho aderito prima ancora che venisse lanciata. Uno spazio internazionale per condividere best practices e far nascere nuovi progetti per il progresso dell´intero Gruppo, all´insegna del valore della diversità come fattore di sviluppo e crescita per tutti.

Con impegno appassionato e convinto e con il sostegno di molti colleghi provenienti da tutti i paesi del Gruppo, la Community of Practice D&I ha reso possibile la creazione del primo Employee Ressource Group LGBQTI+ di Gruppo e io ho avuto il privilegio di essere uno dei tre fondatori. Era il 20 ottobre 2020, data storica per me, oltre che per tutto il nostro Gruppo, scolpita nel mio cuore tra i ricordi più importanti. Con il sostegno del Top Management internazionale e di un nutrito gruppo di colleghi collegati virtualmente dal tutto il mondo, anche in tutto il Gruppo Generali si abbatteva il tabu legato all´orientamento sessuale.

Da quel momento è stato un crescendo. Sul nostro esempio sono nate realtà simili in Germania ed Italia, nelle Filippine, ma soprattutto si è liberata una forza e un´energia meravigliosa che constato ogniqualvolta organizziamo degli incontri con WE PROUD che oggi conta oltre 800 membri, metà dei quali ally, e il mio sogno di libertà, il desiderio di essere me stesso senza veli durante la mia attività lavorativa si è realizzato. Tocca anche a me far si che questa libertà che sento di aver conquistato io possa essere vissuta da tutti i nostri colleghi. Per i suoi 190 anni il Gruppo Generali può essere fiero di essere anche WE Proud e io sono fiero di Generali.