Crescere sotto l’ala del Leone

Alessandra Dessi da Generali Investments Holding S.p.A.
Parigi, Gennaio 2002, ufficio del CFO di Generali Finances, società di asset management francese con circa quaranta dipendenti. Il mio CV, inviato un mese e mezzo prima si trovava, in quell’istante indimenticabile, tra le mani e davanti al volto del mio futuro datore di lavoro. Dopo cinque lunghi minuti di lettura, senza mai distogliere lo sguardo dal CV e senza avermi neanche degnata di uno sguardo mi disse : “Ah, ma lei non é francese !?!”.

Diciannove anni dopo, il tono implacabile di quelle parole risuona ancora nella mia mente come fossero state dette ieri. Il mio sogno di entrar a far parte di un grande Gruppo italiano in Francia sembrava inesorabilmente vacillare.

La giovane donna sarda fiera e orgogliosa che ero all’epoca stava per alzarsi ed andar via senza neanche rispondere ma dopo aver preso una profonda inspirazione cercai lo sguardo dell’uomo dietro al foglio A4 e dissi con un grande sorriso : “Eh no, sono italiana !”.

Senza batter ciglio, mi presentai e mostrai la mia determinazione a voler far parte della grande famiglia che rappresenta ancora oggi per me il Gruppo Generali. Fui richiamata per ben altri tre colloqui e tra le cinquantasette candidate decisero di assumere l’unica “italiana” trilingue in lista. E cio’ lo devo in gran parte alla mia tenacia, ma anche ad un grosso progetto che iniziava a germinare e che avrebbe lanciato sia l’evoluzione della piccola struttura parigina al livello europeo sia il mio percorso professionale.

Più gli anni passano più sono fiera di far parte del Gruppo e di avere il privilegio di poter continuare a crescere sotto l’ala del Leone.

Crescere sotto l’ala del Leone

Parigi, Gennaio 2002, ufficio del CFO di Generali Finances, società di asset management francese con circa quaranta dipendenti. Il mio CV, inviato un mese e mezzo prima si trovava, in quell’istante indimenticabile, tra le mani e davanti al volto del mio futuro datore di lavoro. Dopo cinque lunghi minuti di lettura, senza mai distogliere lo sguardo dal CV e senza avermi neanche degnata di uno sguardo mi disse : “Ah, ma lei non é francese !?!”.

Diciannove anni dopo, il tono implacabile di quelle parole risuona ancora nella mia mente come fossero state dette ieri. Il mio sogno di entrar a far parte di un grande Gruppo italiano in Francia sembrava inesorabilmente vacillare.

La giovane donna sarda fiera e orgogliosa che ero all’epoca stava per alzarsi ed andar via senza neanche rispondere ma dopo aver preso una profonda inspirazione cercai lo sguardo dell’uomo dietro al foglio A4 e dissi con un grande sorriso : “Eh no, sono italiana !”.

Senza batter ciglio, mi presentai e mostrai la mia determinazione a voler far parte della grande famiglia che rappresenta ancora oggi per me il Gruppo Generali. Fui richiamata per ben altri tre colloqui e tra le cinquantasette candidate decisero di assumere l’unica “italiana” trilingue in lista. E cio’ lo devo in gran parte alla mia tenacia, ma anche ad un grosso progetto che iniziava a germinare e che avrebbe lanciato sia l’evoluzione della piccola struttura parigina al livello europeo sia il mio percorso professionale.

Più gli anni passano più sono fiera di far parte del Gruppo e di avere il privilegio di poter continuare a crescere sotto l’ala del Leone.