BETTER TOGETHER
Why did I decide to call this story BetterTogether - Together is Better? Because the whole experience was enriched in an indescribable way just by being an integral part of a team. Every emotion, every activity, from the time we boarded the ferry in Venice in front of the Cini Foundation to the time we returned home, was experienced and metabolized as a group.
This is one of the secrets of the success of this formula: collective intelligence. At the Hackathon, we worked in groups, the teams were made up of people from all sectors and, for the first time, the agents were involved. Everyone put their professional skills at the disposal of the others, but also their personal skills, because everything was considered a necessary ingredient. Knowing how to make an exciting video, for example, or how to put together a comprehensive presentation, knowing how to work in a team, and being able to show empathy and enthusiasm without giving in to fatigue: it was all about giving of oneself.
"TRANSFORMING SPACES OF AGENCY INTO SPACES OF RELATIONSHIP. That was the name of our theme and, looking back, I can say that we were lucky to be working on something that sounds almost prophetic today. In fact, our project, called G HALL, was about physical and virtual spaces, client-agency meetings through online spaces. Today, because of the pandemic, these seem like established habits, but in 2017 none of this existed in a codified way. I remember that a few days before we left, we had already started sharing information and research on the topic in a very busy WhatsApp chat. The central theme was often about expectations of technology and how, thanks to it, the interaction between customer and agent was also changing.
Our G HALL first convinced the stream jury to take us to the semi-finals and then allowed us to win. The excitement and satisfaction was immense and the bond with the members of that team continues to this day. The WhatsApp group still exists after five years and we often write or call each other to catch up on our professional and personal lives.
Before we started the Hackathon, we were asked what we wanted to pack in our suitcases in Venice. Instead, I’d like to tell you about what was left behind.
First of all, the sense of belonging to our company and to a group, a team, in which everyone's role changed and evolved over time in order to reach the final goal. In those hours, it became clear to everyone that keeping listening skills high, accepting diversity of thought, and a peaceful atmosphere in the group were all essential. This lesson is still relevant today.
I think that the baggage you take home from these events is like a seed that will blossom at different times without you realising it. Just keep watering it with curiosity.
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BETTER TOGETHER - Insieme è meglio
Mi chiamo Sabina Dal Zovo e lavoro presso la Tesoreria GBS di Roma dal 2016, dopo una lunga esperienza in Banca Generali. Sono qui per parlarvi di una sfida entusiasmante a cui ho partecipato nel 2017, quando mi candidai all’ Hackathon Semplifichiamo, una vera maratona della Semplificazione. Mi incuriosiva il fatto di provare a lavorare a un progetto innovativo, in un ambito lavorativo apparentemente distante dal mio e farlo restando svegli per più di 30 ore consecutive! Posso dire però che la mancanza di sonno portò fortuna alla nostra squadra, che vinse in uno dei 4 temi proposti.
Perché ho deciso di intitolare questo racconto BetterTogether – Insieme è meglio? Perché l’intera esperienza è stata arricchita in modo indescrivibile proprio dall’essere parte integrante di una squadra. Ogni emozione, ogni attività, da quando ci imbarcammo sul traghetto a Venezia, di fronte a Fondazione Cini, a quando tornammo a casa, fu vissuta e metabolizzata come gruppo.
È proprio questo uno dei segreti del successo di questa formula: l’intelligenza collettiva. All’ Hackathon si lavorava in gruppo, le squadre erano composte da persone provenienti da ogni settore e per la prima volta erano stati coinvolti anche gli Agenti. Ognuno metteva a disposizione degli altri le proprie competenze professionali, ma anche personali perché tutto era considerato un ingrediente necessario. Saper realizzare un video accattivante, ad esempio o essere in grado di creare una presentazione esaustiva, saper fare gruppo e lasciar circolare empatia ed entusiasmo, senza arrendersi alla stanchezza: l’importante era mettersi in gioco a 360 gradi.
«TRASFORMARE GLI SPAZI DELL’AGENZIA IN UN LUOGO DI RELAZIONE». Questo è stato il nome del nostro tema e, col senno di poi, posso dire che siamo stati fortunati a lavorare a qualcosa che oggi suona quasi come profetico. Infatti, il nostro progetto, dal nome G HALL, parlava di spazi fisici e virtuali, di incontri cliente – agente tramite stanze on line. Oggi sembrano abitudini consolidate, a causa della pandemia, ma nel 2017 nulla di questo esisteva in modo codificato. Ricordo che noi del gruppo già da qualche giorno prima di partire avevamo iniziato a condividere informazioni e ricerche sul tema, in una trafficatissima chat su WhatsApp. L’argomento cardine era spesso quello delle aspettative verso la tecnologia e di come stesse cambiando, grazie a essa, anche l’interazione tra Cliente e Agente.
La nostra G HALL convinse prima la giuria dello stream a portarci in semifinale e poi ci permise di vincere. L’emozione e la soddisfazione furono immense e il legame con i componenti di quella squadra continua anche oggi. Il gruppo WhatsApp esiste ancora dopo cinque anni e capita spesso di scriversi o telefonarsi, per raccontarci i reciproci passi nel lavoro e nella vita privata.
Prima di cominciare l’Hackathon ci fu chiesto cosa volessimo portare in valigia a Venezia. Invece qui mi piace raccontarvi cosa è rimasto dopo.
Prima di tutto si è fissato il senso di appartenenza alla nostra Azienda e a un gruppo, una squadra, in cui il ruolo di ognuno è cambiato e si è evoluto nel corso del tempo, allo scopo di arrivare all’obiettivo finale. In quelle ore fu chiaro a tutti che mantenere alta la capacità di ascolto, accettando le diversità di pensiero e un clima sereno nel gruppo erano tutti elementi fondamentali. Questo insegnamento rimane attuale.
Penso che il bagaglio che si porta a casa in questi eventi sia come un seme, che poi fiorisce senza accorgersene in vari momenti. Basta innaffiarlo sempre con la curiosità.